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COMMERCIO Pubblicato il nuovo Testo unico regionale: è legge

Novità su somministrazione, superfici di vendita, ambulanti, carburanti

29 novembre 2018

 

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E' stato pubblicato nel Burt 53 del 28/11/2018 il testo del nuovo Codice del Commercio, approvato il 6 novembre dal Consiglio regionale, che quindi diventa legge andando a sostituire quello risalente al 2005 e rivisitando l'intera materia. Oltre alle modifiche che scaturiscono dagli obblighi di recepimento di norme statali, soprattutto in tema di distribuzione di carburanti e di vendita della stampa, la nuova legge affronta la qualificazione delle aree urbane: sia di quelle soggette a degrado, anche a livello commerciale, che di quelle di pregio che richiedono interventi per mantenerne intatte le caratteristiche. Semplificazione amministrativa e tutela dei consumatori le linee guida alla base del testo.

 

NUOVO CODICE, EFFETTO DI UN LUNGO CONFRONTO 

Agli esercenti membri della Presidenza provinciale il nuovo Codice del commercio era stato anticipato in “anteprima” un giorno prima della sua approvazione, anche se ‘sub juidice” di eventuali modifiche dell’ultim’ora che effettivamente poi non ci sono state.

La sera del 5 novembre infatti si è riunito l’organo collegiale di Confesercenti Siena, che per l’occasione ospitava l’intervento dei due consiglieri regionali ‘senesi’ (Simone Bezzini e Stefano Scaramelli) oltre che del neo eletto presidente della Provincia di Siena, Franceschelli.  “Il lavoro di confronto sul nuovo testo era partito bene, poi aveva subito una  inversione di tendenza – aveva evidenziato in apertura il Presidente provinciale di Confesercenti, Leonardo Nannizzi  - finalmente,  verso la stretta finale molte delle osservazioni esposte dai rappresentanti di categorie sono state recepite. Il ripristino della concertazione,  la Conferenza dei servizi che torna a rivestire un ruolo su scelte importanti,  la presa d’atto di certi fenomeni come le sagre sono innovazioni importanti”.

“E’ stato riaffermato il ruolo delle regole, della funzione sociale del commercio anche in tema di sicurezza. Si mettono in atto nuovi strumenti per mantenere alla Toscana quelle specificità che la distinguono” avevano osservato i nuovi Consiglieri regionali. Ora è tempo di passare ai fatti, traducendo il testo di legge in comportamenti conseguenti: per gli esercenti, ma anche per chi ha voluto in questi anni rivestire  il loro ruolo sotto mentite spoglie, prendendone i benefici ma scansandone gli onori. 

 

 

LA VALUTAZIONE DI CONFESERCENTI

“Il testo del nuovo Codice sul commercio approvato dal Consiglio Regionale ristabilisce le regole della competizione nel mercato”. Questa la convinzione dei presidenti di Confesercenti Toscana e Confcommercio Toscana, che condividono molti punti della nuova legge appena approvata dal Consiglio Regionale.

A riscuotere un particolare gradimento da parte di Confcommercio e Confesercenti è la proposta relativa alla questione delle sagre: “da molti anni chiedevamo limiti e prescrizioni per chi vuole organizzare eventi temporanei, da un tetto massimo di durata all’obbligo di coinvolgere gli operatori in sede fissa. Norme necessarie per mettere fine all’uso improprio di sagre e simili, che creano concorrenza sleale con le imprese e si ripercuotono negativamente sui fatturati e sui livelli occupazionali”.

Nico Gronchi e Anna Lapini si dicono soddisfatti per la reintroduzione della Conferenza dei servizi per autorizzare le grandi strutture di vendita, così come per il legame tra permesso a costruire e autorizzazione alla vendita. Positiva la conferma del limite dei 15 mila metri quadrati per le grandi strutture di vendita e la conferma degli attuali limiti per le medie strutture. “In questo modo si ristabilisce il principio di un governo condiviso del territorio sotto l’aspetto commerciale della grande e media distribuzione. Con questa scelta, della Regione, si vanno a salvaguardare, anche, i borghi e le piccole realtà locali; oltre che alla rete distributiva, del piccolo commercio, esistente” – commentano i due Presidenti.

Bene poi che il Codice del Commercio preveda modalità concertative per il riutilizzo a favore della rete distributiva tradizionale dei proventi derivanti ai Comuni dagli oneri di urbanizzazione per le nuove aperture di medie e grandi superfici. “È prevista la concertazione con le associazioni di categoria prima che le Amministrazioni decidano come reinvestire questi proventi” spiegano Gronchi e Lapini “l’obiettivo generale dovrà comunque essere quello di sostenere il commercio di vicinato impegnando le Amministrazioni locali nella riqualificazione di centri storici, aree mercatali, CCN o simili”.

Soddisfacente anche la parte che riguarda i distributori di carburanti: “in particolare per il mantenimento delle fasce orarie per il servizio assistito, che rimette al centro il ruolo del gestore”.

Per la prima volta hanno avuto definizione, in legge regionale, i Centri Commerciali Naturali; dando loro la valenza di soggetti che partecipano allo sviluppo territoriale; e si è individuato in maniera chiara il ruolo del piccolo commercio come elemento di riqualificazione delle aree più degradate delle città e per l’aggregazione sociale. Particolarmente apprezzato, anche se non contenuto nel nuovo Codice del Commercio, il bando emesso dalla regione per il finanziamento delle iniziative dei CCN, anche nei piccoli e piccolissimi borghi.

“La Regione ha optato per il confronto continuo, l’equilibrio nelle scelte, per una visione chiara di sviluppo; tutti ingredienti di una norma che il mondo del commercio ha fortemente voluto e siamo fiduciosi che il nuovo Codice possa essere davvero uno strumento normativo efficace per promuovere lo sviluppo del settore nel rispetto dell’identità e della storia del territorio”.

 

In allegato: il testo del nuovo Codice (legge regionale 62 del 23/11/2018) pubbicata sul Burt n.53 del 28/11/2018.

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