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AGRITURISMO Botta e risposta con la Regione sulla legge

16 dicembre 2009

 

Nei giorni scorsi, dopo la mancata approvazione della modifica alla Legge sugli agriturismi da parte del Consiglio Regionale, il Governatore della Regione Claudio Martini ha diffuso a mezzo stampa e via mail una serie di concetti a difesa del provvedimento. Per permettere il confonto, riportiamo le osservazioni di Martini, e le controsservazioni elaborate da Confesercenti.


LE OSSERVAZIONI DI CLAUDIO MARTINI
No a concorrenza sleale. La nostra proposta di legge non favorisce ma combatte la concorrenza degli agriturismi ai ristoranti. Si ribadisce infatti che l’attività agricola deve rimanere sempre prevalente. Questo significa che le attività connesse (pernottamento, somministrazione pasti, didattica e quant’altro) devono e dovranno essere sempre inferiori, per reddito o tempo dedicato, a quelle dell’attività agricola. L’attività agrituristica è vincolata all’utilizzo degli edifici esistenti e non potranno dunque essere costruiti nuovi edifici per la somministrazione dei pasti.

Ciò rappresenta una garanzia per tutti: l’agriturismo resterà un’attività secondaria e potrà crescere solo se cresce anche l’attività agricola e non il contrario.

No a ristoranti camuffati. Con questa legge ancoriamo in maniera vincolante l’attività agrituristica all’uso dei prodotti tipici della nostra regione. La somministrazione di pasti, alimenti e bevande - è scritto nell’art. 15 della proposta de legge - è “svolta con prodotti aziendali, integrati da prodotti delle aziende agricole locali, nonché da prodotti di origine e o certificati toscani, nel rispetto del sistema della filiera corta. La somministrazione deve svolgersi nel rispetto dei requisiti igienico-sanitari entro i limiti numerici definiti dal regolamento”.

Con questa proposta di legge non creeremo ristoranti camuffati, ma consentiremo alle nostre aziende agricole di superare uno svantaggio competitivo che le ha sempre penalizzate rispetto a quelle di altre regioni, dove l’opportunità di somministrare pasti e alimenti a tutti è consentita da sempre.

Aumentano i controlli. Nella nostra proposta viene fissata, per la prima volta, una percentuale minima di controlli – almeno il 10% degli agriturismi che sale al 20% in caso di somministrazione di pasti - che Comuni e Province dovranno effettuare ogni anno per verificare il rispetto delle normative.

Si a continuare il confronto. Vi segnalo infine la disponibilità a continuare il dialogo e il confronto in preparazione del regolamento attuativo che dobbiamo presentare entro 180 giorni dall’approvazione della legge. Sarà anche quella l’occasione per entrare nel merito delle regole e norme di dettaglio che dovranno disciplinare lo svolgimento di questa nuova attività.

Claudio Martini - Presidente Regione Toscana

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