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COMMERCIO E TURISMO Il Rapporto-Siena di Confesercenti

15 febbraio 2008

 

Commercio e turismo rappresentano a tutt’oggi un fattore trainante per l’economia senese. Un terzo delle imprese attive in provincia di Siena opera in questi settori, entrambi sottoposti da tempo a trasformazioni che recentemente hanno assunto caratteristiche a tratti preoccupanti. Lo evidenzia il Rapporto sullo Stato del Commercio e turismo, presentato oggi da Confesercenti Siena: nell’ultimo decennio la rete commerciale tradizionale ha sofferto in misura crescente la presenza della grande e media distribuzione, al punto da metterne seriamente in discussione l’esistenza. Parallelamente, il settore ricettivo ha conosciuto uno sviluppo crescente, addirittura sproporzionato rispetto all’effettivo incremento di clientela.

I numeri del commercio. Tra il 1996 ed il 2007, il numero delle imprese di commercio al dettaglio, in provincia di Siena, è sceso da 3610 a 3313; un calo complessivo del 7,5 per cento, riscontrato anno dopo anno senza inversioni di tendenza, ed al quale si è aggiunto il decremento delle aziende all’ingrosso a partire dal 2005, dopo anni di crescita. Ne esce un quadro complessivo in controtendenza rispetto al panorama nazionale, dove nel periodo 1998-2007 le imprese commerciali sono cresciute del 6,4 per cento. Il ridimensionamento della rete commerciale senese è ormai tale non solo da metterne a rischio la funzione di servizio nei confronti di cittadini e visitatori, ma anche da creare presupposti sempre più seri di omologazione, per un territorio che invece fa della sua originale identità un elemento fondamentale.

Prospettive preoccupanti. Questo scenario rischia di essere fortemente accentuato in tempi brevi, con la pubblicazione del Regolamento attuativo del Codice regionale del Commercio: la prima bozza fa temere un “via libera” all’invasione di superfici commerciali grandi e medie. Gli esercenti si attendono piuttosto un rilancio della funzione commerciale dei centri urbani, politiche attive di formazione e aggiornamento, il sostegno ai redditi medio-bassi per rilanciare i consumi ed il taglio alla spesa pubblica, assieme al superamento delle logiche da “terrorismo fiscale” adottate negli ultimi anni nei confronti dei lavoratori autonomi.

I numeri del turismo. In base agli ultimi dati ufficiali noti, quelli del 2006, il tasso di occupazione dei posti letto in provincia si attesta al 20,26 per cento; secondo le proiezioni effettuate da Confesercenti neppure i valori del 2007 lo porteranno sopra il 21. Uno scenario preoccupante, se è vero che nel settore turistico è considerato soddisfacente un tasso annuo di occupazione che sia almeno pari al 35 per cento. Quanto ai pubblici esercizi, lo sviluppo “sostenibile” potrebbe in futuro essere messo in discussione dai nuovi criteri qualitativi, che il Codice regionale del commercio dà facoltà ai Comuni di applicare per la programmazione delle licenze.

Esigenze di razionalizzazione. Nel settore ricettivo si diffonde una maggiore incertezza, unita tuttavia ad una volontà di innovazione costruttiva. Occorrono misure di agevolazione per la riqualificazione delle strutture ricettive, anziché di stimolo alle nuove aperture. Al tempo stesso, cresce verso le istituzioni l’aspettativa per una strategia promozionale razionalizzata ed efficace, tesa ad estendere la stagione turistica delle terre di Siena: concentrando le risorse su pochi eventi di grande respiro, in linea con la vocazione del territorio, programmati (e valorizzati) per tempo, anche in chiave di promo-commercializzazione delle destinazioni turistiche correlate.