Numero Verde: 800 914848 - info@confesercenti.siena.it

2014 Avvio con saldo negativo per Siena e provincia

19 febbraio 2014

 

Centosessanta persone rimaste senza lavoro in provincia di Siena dall’inizio del 2014. E’ l’effetto della crisi su due comparti basilari per l’economia senese, il commercio al dettaglio e il turismo, secondo quanto rilevato da Confesercenti osservando le aperture e cessazioni di attività imprenditoriali. Tra gennaio e febbraio di quest’anno il Registro imprese ha riportato un numero di cancellazioni nel commercio al dettaglio pari a oltre quattro volte il numero delle iscrizioni: 62 esercizi commerciali che al 31 dicembre erano ‘vivi’ ed oggi non lo sono più, mentre solo 13 hanno avuto la sorte inversa. Un saldo che per le imprese turistiche ed i pubblici esercizi è attutito solo lievemente, con 49 cancellazioni e 14 iscrizioni. Aggregando i due comparti si arriva alla somma di 84 imprese sparite, ognuna delle quali con una media di 1,9 occupati trasformatisi in disoccupati.

Il primo scorcio di 2014 è stato ‘nero’ in provincia di Siena sia per gli esercizi alimentari che per gli altri, anche se percentualmente è il settore food (zero iscrizioni, dieci cessazioni) ad aver espresso la tendenza peggiore. Nel comune capoluogo il saldo in valore assoluto è identico (-4) ma anche qui ‘pesa’ maggiormente in ambito alimentare. In totale, escludendo il commercio ambulante e quello elettronico, oggi sono ‘visibili’ in provincia di Siena circa 3mila esercizi commerciali, dei quali gli alimentari rappresentano l’11,5 per cento. Negativi anche gli sbilanci tra aperture e cessazioni nel settore turistico e della somministrazione alimenti: Qui le imprese registrate a fine febbraio sono diventate 2.813 (-35), con un saldo negativo che non lascia immune Siena città (1 iscrizione a fronte di 8 cessazioni).

“I dati parlano chiaro, la tendenza negativa in atto negli ultimi anni si sta drammaticamente accentuando anche nel nostro territorio – osserva Valter Fucecchi, Direttore di Confesercenti Siena – è cecità volontaria non rendersi conto che la moria diffusa che continua a subire il commercio corrisponde a quello che avverrebbe con la sparizione di una grande industria. Con l’aggravante che è la piccola impresa, e non la grande, a caratterizzare maggiormente il tessuto economico senese”. Secondo Confesercenti è “pura emergenza” quella che rende necessari due cambi di rotta su consumi e tassazione. “Efficaci misure di rilancio sui consumi sono letteralmente irrinviabili – commenta Carlo Conforti, Presidente provinciale dell’associazione di categoria – per questo recepiamo con favore gli interventi annunciati ieri dal Premier Renzi, aspettandoci però quanto prima di vederli tradotti in misure concrete, e possibilmente a beneficio anche dei piccoli redditi da lavoro autonomo, che sulle prime sembrano esclusi dallo scenario di intervento. Gli altri interventi urgenti chiamano in causa la fiscalità locale, che secondo la Corte dei Conti è responsabile per 4/5 della pressione fiscale. I Comuni saranno chiamati a breve a mettere in atto la nuova TARI per coprire i costi dello smaltimento rifiuti: chiediamo che tra loro prevalga la posizione di chi è giustamente contrario ad assecondare i propositi di ulteriori aumenti, che invece Ato e Gestore vorrebbero attuare. Rincari impietosi sono già stati attuati negli ultimi anni, e probabilmente hanno concorso in modo pesante alla sparizione di 84 esercizi nelle scorse settimane. Senza impresa non c’è Italia e neppure Siena, è bene ricordarlo”.