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DIETROLAVETRINA una 'Biosfera' tra Siena e Poggibonsi

La 'fuga' da Milano verso il benessere naturale di Alessandro Labadini

15 marzo 2017

 

alessandro-claudia-labadini

Vedi una nuova vetrina che usa termini come “nutraceutica”, “biodinamico” o “erboristico”, e oggi ti sembra naturale, quasi scontato. Venti anni fa però il contesto era ben diverso. Quello che sperimentò in prima persona Alessandro, un milanese che  non aveva esattamente la vocazione per l’imprenditoria, tantomeno per la sua città d’origine, e che dopo una mezza vita in giro per profumerie decise di darsi una svolta, chiamata  “Biosfera nature”. Ancora oggi è l’ occupazione del signor Labadini, che attorno a quell’idea ha costruito una famiglia, in primis con la moglie Claudia; e che ad altre dieci famiglie, quelle dei dipendenti, da di che vivere  tra Siena e Poggibonsi. Tra l’idea e la realizzazione, galeotta fu l’India: “In origine mi occupavo di rossetti – racconta - mia nonna Carla, prima laureata italiana alla Sorbona di Parigi, nel 1948 aveva inventato il rossetto indelebile. Fino al 1994 la mia occupazione era piazzare quel prodotto nelle profumerie. Quell’anno decisi di vendere tutto, e di trasferirmi in Toscana”.

 

Da Milano alla Valdelsa. Perché qui?

“A 30 anni avevo già alle spalle una vita di lavoro intenso. Sentivo il desiderio fare qualcosa di più gratificante. Trascorsi un periodo di  meditazione in India, poi rientrando capitai al centro Ashram  vicino Poggibonsi;  il responsabile mi propose vitto alloggio gratis se lo aiutavo ad amministrare il centro. Cominciai a comprare riso integrale in un negozietto che faticava a sbarcare il lunario in piazza Nagy; si chiamava Biosfera, erano gli anni in cui Beppe Grillo faceva sketch in tv prendendo in giro le ‘mele brutte’. Due anni dopo decisi di rilevarlo, e l’anno dopo lo spostai a Salceto. La gente cominciò a trovarsi davanti uno spazio atipico:  non era solo un erboristeria, non proponeva solo alimenti  biologici o farmaci naturali; faceva un po’ di tutto ciò in uno spazio di 300 metri quadri, e la cosa incuriosiva anche a chilometri di distanza, perché intanto nella mente delle persone si stava passando dall’assioma “l’ha detto il medico” all’assunzione di responsabilità in prima persona per scegliere i propri percorsi di benessere in senso lato,  anche mentale e spirituale”

 

Avete messo in vetrina una metamorfosi, in questi 20 anni?

“Un tempo al commercio di questo genere di cose si associavano tipicamente personaggi naif; oggi Biosfera è un luogo di collaborazioni con le Università,  quando fu istituita la laurea tecniche erboristiche  cominciò subito a reclutarne laureati. Con noi collaborano  naturopati e terapeuti di varia genere. Dal2013 abbiamo una seconda sede a Siena, invocata dai clienti del capoluogo”.

 

Cosa si fa di così… ‘strano’, e naturale, a Biosfera nature?

“Varie cose, non solo prodotti. Sempre più spesso creiamo occasioni per diffondere conoscenze o favorire stati d’animo positivi,  o lenitivi. In questi anni è cresciuto il numero di persone che cerca un alimentazione meno casuale per evitare l’insorgere di patologie, o per evitare di esserne vittima di nuovo. L’iniziativa che realizzeremo l’1 e 2 aprile a Siena va in questa direzione, così come gli interventi sempre più frequenti per supportare i genitori di bambini iperattivi: la floriterapia di Bach è proposta in un contesto sereno, dove i piccoli si mettono a loro agio, a disegnare. Molti pediatri hanno superato le diffidenze iniziali, e ci consigliano”.

 

    Lei  è milanese: prossimamente profeta in patria?

“Se volevo fare l’imprenditore continuavo a stare a Milano. Ma non era la mia vocazione, Abbiamo avuto molte emulazioni, e anche molte occasioni di fare una catena. ma non era quello che mi sentivo addosso. Faccio una cosa che mi lascia ben poca vita privata. Ma quel che  mi piace di più è fare questo lavoro, stare in negozio a contatto con la gente e sviluppare la prevenzione. Poter togliere  dolore alle persone gratifica molto”.