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17 ottobre 2017
“Il Salone? Quest’anno era un po’ più ‘stretto’. Ma farci un giro è stato di nuovo utile”. Isabella è reduce da Milano, annualmente sede in ottobre della fiera dedicata al franchising. La prima volta lo visitò cinque anni fa: all’epoca tutto doveva ancora succedere, e probabilmente quel ‘viaggio della speranza’ fu a suo modo determinante.
Garganica di origine, laureata a Siena in assistenza sanitaria, dopo 15 anni di lavoro precario alla poltrona (“mi piaceva, ma continuare comportava allontanarsi da marito e due figli”) si fa coraggio e decide di dar vita al sogno (del compagno) di creare qualcosa in proprio. Parte per Milano senza un’idea precisa, ne torna con un baffuto marchio in testa: Bialetti, quello del prodotto-tormentone di Carosello, per chi ancora può dire di ricordarlo. Cominciano gli approfondimenti, pareri legali e business plan: cinque mesi dopo si libera un fondo occupato da un bar in via Montanini, posizione strategica di una città sprovvista di omino coi baffi.
L'OMINO COI BAFFI, E IL COLPO DI FULMINE
L’impresa comincia a prender forma, e nell’autunno seguente apre il primo punto vendita senese a marchio Bialetti. Primo, e a tutt’oggi atipico su scala italiana: delle circa 200 insegne accese, a quanto pare è l’unica non gestita direttamente dalla storica azienda che ha sede a Brescia. Isastore, ovvero la versione senese di Bialetti, è un punto vendita in franchising: pareva ne dovessero seguire altri, ma ad ora non è stato cosi. “Quando lo vidi per la prima volta in fiera per me fu un colpo di fulmine ‘commerciale’ – spiega Isabella Cariglia – mi rapì il prodotto e come veniva rappresentato. Un po’ come quando scelsi Siena come mèta per i miei studi. La prima sensazione a pelle per me è determinante”.
Scegliere il franchising per entrare nel mercato: che vuol dire, nella tua esperienza?
“In parte vuol dire sfatare qualche luogo comune. A prima vista sembra che con questa formula si abbiano più diritti che doveri. Non è esattamente così: per mantenere patti chiari l’affiliato deve sempre tener d’occhio i parametri indicati dalla casa madre; e se le cose vanno male, è lui che ci rimette per primo. ma non è neppur vero che l’approccio dei franchisor sia impersonale e freddo: per Bialetti aprire a Siena ha significato comunque tener conto delle peculiarità della location, e anche per questo affiancarmi sul posto per le prime settimane di apertura”.
IL TURISMO ESPERIENZIALE DELLA MOKA
Peraltro, via Montanini è tutt’altro che una via qualunque.
“Infatti. La localizzazione all’inizio della via è stata fortemente condivisa con la casa madre: ha il vantaggio di essere di forte impatto per chi arriva dalla Lizza, stando a ciò che mi dicono molti clienti. Per contro, molti entrano anche solo per chiedere informazioni turistiche: a volte rubano il tempo di un sorriso, altre molto di più.
Si vedono i turisti, in uno shop di caffettiere?
“Entrano soprattutto per quelle, che agli occhi di molti stranieri sono uno dei simboli dell’Italia: americani certo, ma anche cinesi, russi, tedeschi. Quest’anno per la prima volta anche iracheni, nella cui cultura del resto il caffè è presente. E’ per gli stranieri che mi sono organizzata per l’orario continuato in estate, anche se quest’anno a cominciato a rendere soprattutto a settembre, e allora l’ho esteso all’autunno”.
Cosa serve per aprire un negozio in affiliazione?
“Leggere bene i contratti. Affidarsi a consulenti validi, perché tutto da soli non si riesce a valutare. Non farsi spaventare dai pensieri, che inevitabilmente ci sono. Scegliere un marchio e dei prodotti che piacciono per primi a noi è il presupposto per metterci passione. Quella, ad esempio, che ho messo per realizzare la divisa che indosso in negozio, uguale a quella di tutti gli altri punti vendita Bialetti: eccola qua”.
Il Comune di Siena estende le modalità di semplificazione per il rilascio delle concessioni, e riesamina tutte le concessioni fin qui effettuate.
Stesura del bitume e deviazione del traffico: restano possibili i due sensi di marcia
Presentato il progetto sui fondi sfitti del centro storico, per destinarne le vetrine ad allestimenti di arredo urbano. Manifestazioni di interesse fino al 17 novembre