Numero Verde: 800 914848 - info@confesercenti.siena.it

Bottega della memoria 2019: il racconto di Angiolino Galanti

Quanto vale una macchinetta da caffe’?

13 dicembre 2019

 

SONO ANGIOLINO GALANTI, ATTUALMENTE IN PENSIONE, MA PER TRENTA ANNI HO SVOLTO L’ATTIVITÀ DI AMBULANTE DI CASALINGHI NEI MERCATI DI ROSIA, SAN ROCCO, SIENA, BUONCONVENTO E PETRICCIO. PRIMA DI QUESTA ESPERIENZA HO LAVORATO IN UNA FALEGNAMERIA DI POGGIBONSI ED HO INTERROTTO QUESTA ATTIVITÀ A CAUSA DI PROBLEMI DI SALUTE.

HO INIZIATO DA SOLO QUESTA ATTIVITÀ PERCHÉ MIA MOGLIE DOVEVA BADARE AI FIGLI, ANCHE SE OGNI TANTO ALMENO NEI MERCATI PIÙ VICINI A CASA, VENIVA A DARMI UN MANO. CERTO NON È STATO FACILE INIZIARE DAL NULLA E POI DA SOLO, SEMPRE DA SOLO, METTI FUORI, METTI DENTRO , ERO ALL’OSCURO DI TUTTO QUELLO CHE VOLEVA DIRE FARE I MERCATI. ALL’INIZIO COMPRAVO LA MERCE E LA PAGAVO “AL VENDUTO” POI PIANO PIANO L’ATTIVITÀ È ANDATA AVANTI E MI HA PERMESSO DI MANDARE AVANTI LA MIA FAMIGLIA E DI CRESCERE I MIEI DUE FIGLI, AI QUALI HO SEMPRE DETTO CHE NON AVREBBERO MAI DOVUTO FARE IL MIO LAVORO.

NON MI LAMENTO DELLA VITA CHE HO FATTO, FORSE ORA SAREBBE STATO PIÙ DIFFICILE E PROBABILMENTE NON CE L’AVREI FATTA A PAGARE I DEBITI CHE AVEVO FATTO PER INIZIARE L’ATTIVITÀ, MA ALLA FINE NON HO MAI AVUTO PROBLEMI, E SONO RIUSCITO A RAGGIUNGERE LA MERITATA PENSIONE.

COME CLIENTI AVEVO DI SOLITO DONNE E ANCHE NON TANTO GIOVANI, LE RAGAZZE MAGARI VENIVANO AL MERCATO MA SI COMPRAVANO UN VESTITINO LA BIANCHERIA MA DIFFICILMENTE COMPRAVANO PENTOLE O TEGAMI, MENTRE MAMME E NONNE PENSAVANO ANCHE A COMPRARE LE STOVIGLIE PER I FIGLIO O I NIPOTI CHE METTEVANO SU CASA.

DI QUESTI ANNI MI RICORDO CON PIACERE DI UNA COSA: -  C’ERA UNA SIGNORA ANZIANA CHE NON AVEVA GRANDI POSSIBILITÀ ECONOMICHE MA CHE VOLEVA COMPRA UNA MACCHINETTA D CAFFÈ DA SEI TAZZE, PER QUANDO VENIVANO A TROVARLA I NIPOTI. A QUEL TEMPO UNA BIALETTI DA SEI COSTAVA 35/40MILA LIRE E PER LEI ERA DAVVERO TROPPO, PERÒ OGNI TANTO CI CAPITAVANO DEI PRODOTTI CON L’IMBALLO ROVINATO, O MAGARI UN POCHINO GRAFFIATI, COSÌ CHIESI A CHI MI FORNIVA LA MERCE SE PER CASO AVESSE UNA MACCHINETTA DA CAFFÈ A BUON PREZZO O SE ME LA METTEVA DA PARTE SE GLI CAPITAVA E COSÌ FU.  DOPO UN PO’ DI TEMPO IL BETTI MI CHIAMÒ E MI DISSE:  “ANGIOLINO IO C’AVREI QUELLA MACCHINETTA CHE VOLEVI, HA LA SCATOLA TUTTA ROVINATA MA È NUOVA E NON HA DIFETTI, TE LA POSSO DARE PER DIECIMILA LIRE” ERA PROPRIO QUELLO CHE VOLEVO E LA CONSEGNAI ALLA SIGNORA CHIEDENDOLE LE SOLITE DIECIMILA LIRE. NON CI AVEVO GUADAGNATO NIENTE MA ERO CONTENTO DI AVER FATTI UNA COSA BUONA. MA NON FINISCE QUI, INFATTI MI ACCORSI CHE LA SIGNORA NON MI AVEVA DATO UNA SOLA BANCONOTA MA CHE ERANO DUE UN PO’ ATTACCATE INSIEME. DOPO UN PO’ DI TEMPO LEI VENNE AL MERCATO È PASSÒ PER SALUTARMI, IO LE DISSI CHE QUANDO MI AVEVA PAGATO LA CAFFETTIERA C’ERA STATO UN DISGUIDO E CHE LE BANCONOTE ERANO DUE E QUINDI LE RESI LE DIECIMILA LIRE CHE MI AVEVA DATO IN PIÙ.

LA RIVEDO PIANGERE ANCORA ORA E QUESTE COSE QUI A ME HANNO DATO TANTO E IO ME LE RICORDO SEMPRE QUESTE PERSONE, E QUANDO IL PROVERBIO DICE: “MALE NON FARE, PURA NON AVERE” DICE PROPRIO IL VERO, PERÒ SE QUALCUNO CERCA DI FREGARMI NON PORTO RISPETTO A NESSUNO.

Ti potrebbero interessare anche:

Bottega della memoria: ecco i racconti premiati nell'edizione 2019

Successo per il sesto anno dell'iniziativa FIPAC

21 dicembre 2019