Numero Verde: 800 914848 - info@confesercenti.siena.it

Bottega della memoria 2019: il racconto di Sabatino Rosati

Sabatino , Margherita e “la Bottega di Teresina”

13 dicembre 2019

 

MI CHIAMO SABATINO ROSATI, ORIGINARIO DELLA VAL D’ORCIA, MI TRASFERISCO IN VAL D’ELSA NEL 1961, DOVE NEL 1963, DALL’AMIATA, ARRIVA ANCHE MARGHERITA.

ALL’INIZIO, COME TANTI GIOVANI ARRIVATI IN VALDELSA, VADO A LAVORARE IN UNA FABBRICA DI MOBILI A POGGIBONSI, SUCCESSIVAMENTE IN MOLERIA E VETRERIA

L’INCONTRO CON MARGHERITA  CI PORTÒ BEN PRESTO AL MATRIMONIO IL 23 SETTEMBRE 1967. IN QUEGLI ANNI DOVETTI SOTTOPORMI AD UN INTERVENTO CHIRURGICO DI ERNIA AL DISCO E IL LAVORO IN  FABBRICA DIVENTA PESANTE PER LE MIE CONDIZIONI, PER CUI CON MIA MOGLIE, IL 2 FEBBRAIO 1968, INIZIAMMO LA NOSTRA VITA NEL COMMERCIO RILEVANDO UNA ATTIVITÀ DI GENERI ALIMENTARI GIÀ ESISTENTE. IL NEGOZIO ERA COLLOCATO IN VIA USIMBARDI N.4, UNA VIA STORICA E IN UN PALAZZO TRA I PIÙ ANTICHI DI COLLE.

FELICI E MOTIVATI DA QUESTA NUOVA ESPERIENZA, IO E MARGHERITA RIMETTEMMO A NUOVO LA BOTTEGA, FACENDO NOI STESSI TANTI LAVORI. NEL RISISTEMARE LA VETRINA CHE DAVA ACCESSO AL NEGOZIO, TROVAMMO UNA RICEVUTA RISALENTE AI PRIMI ANNI 50.

PER I COLLIGIANI QUELLO ERA IL NEGOZIO DI TERESINA; LA PROPRIETARIA DEL FONDO, CHE ABITAVA AL PIANO DI SOPRA, SUL FAR DELLA SERA, SCENDEVA IN BOTTEGA, A VOLTE PER UN PICCOLO ACQUISTO, A VOLTE SEMPLICEMENTE PER FARE DUE PAROLE; PER TANTI ANNI IO E MARGHERITA ABBIAMO TENUTO DELLE SEGGIOLE IN UN ANGOLO DEL NEGOZIO, PER ACCOGLIERLA E FARLA STARE UN POCO IN COMPAGNIA NOSTRA E DELLE NOSTRE CLIENTI PIÙ AFFEZIONATE.

LA NOSTRA ERA UNA LICENZA CHE COMPRENDEVA TANTE TABELLE MERCEOLOGICHE, PER CUI OLTRE AGLI ALIMENTARI VENDEVAMO ANCHE  FRUTTA E VERDURA CHE ACQUISTAVAMO DAL MAZZONI PER L’OTTIMA QUALITÀ DEI SUOI PRODOTTI.

IL MERCOLEDÌ PREPARAVAMO DUE TEGAMI, UNO PER I CECI E UNO PER I FAGIOLI E CON L’APE LI PORTAVO A CUOCERE AL FORNO, IL FORNAIO, QUANDO AVEVA TOLTO IL PANE, METTEVA IN FORNO I CECI E I FAGIOLI CHE CUOCEVANO LENTAMENTE CON IL CALORE CHE ERA RIMASTO. LA SERA DEL GIOVEDÌ LI ANDAVO A RIPRENDERE, QUANDO ARRIVAVO IN BOTTEGA MI PORTAVO DIETRO UN “PROFUMINO” CHE FACEVA VOGLIA DI MANGIARLI SUBITO CALDI CALDI, INFATTI I NOSTRI CLIENTI ARRIVAVANO CON IL PENTOLINO PER PREPARARE UNA ZUPPA LOMBARDA O MANGIARLI CONDITI CON SALE E PEPE.

PER TANTI ANNI, CON L’APE, HO CONSEGNATO LA SPESA A DOMICILIO; RICORDO CHE VICINO ALLA NOSTRA BOTTEGA ABITAVA UNA ANZIANA SIGNORA , CHE CI TELEFONAVA PER QUALUNQUE COSA, ANCHE SOLO UN MAZZETTO DI ODORI, MA, ABITANDO AL QUARTO PIANO, SENZA ASCENSORE C’ERA QUALCHE DIFFICOLTÀ PER LA CONEGNA , PER CUI ALLA FINE LEGÒ UN PICCOLO PANIERE AD UNA CORDA, LO CALAVA DALLA TROMBA DELLE SCALE ED IO POTEVO CONSEGNARLE GLI ODORI O ALTRO PICCOLO ACQUISTO COME LATTE, BURRO O PANE.

 CI RIFORNIVAMO TRAMITE I RAPPRESENTANTI MA ANCHE AL CENTRO DI DISTRIBUZIONE CONEC, ANTENATO DI QUELLO CHE SAREBBE DIVENTATO POI IL CONAD; QUESTO A DIMOSTRAZIONE DI QUANTO NELLE NOSTRE ZONE, TRA GLI ESERCENTI, ERA GIÀ SVILUPPATO IL CONCETTO DEI GRUPPI DI ACQUISTO.

LA VIA USIMBARDI IN QUEGLI ANNI, PULLULAVA DI ATTIVITÀ COMMERCIALI E ARTIGIANALI, ERA UNA VIA IMPORTANTE E GODEVA DEL PASSEGGIO VERSO LA P.ZA ARNOLFO E DELLA PRESENZA DELL’UFFICIO POSTALE; C’È STATA SEMPRE MOLTA ARMONIA TRA NOI: IL BARBIERE, L’ARMAIOLO, LA PIZZERIA AL TAGLIO,( PIENA DI RAGAZZI IL POMERIGGIO QUANDO SFORNAVA LE CALDE “ZONZELLE”), LA TRATTORIA, OSVALDO IL PARRUCCHIERE, LA MACELLERIA; ORGANIZZAVAMO CENE CON ALLEGRIA E PARTECIPAZIONE. MARCELLO, IL BARBIERE, ERA UNA PERSONA SQUISITA E, IN QUEGLI ANNI SPENSIERATI, SEMPRE PRONTO ALLA BATTUTA; RICORDO CHE UNA VOLTA AL SUO RAGAZZO DI BOTTEGA, CHE AVEVA UN FEROCE MAL DI DENTI, DISSE CHE L’UNICO RIMEDIO ERA “L’UNTO DI CAVALLO” E LO MANDÒ DA ME PER ACQUISTARLO; FU UNA SCENA SIMPATICA CHE ANCORA OGGI RICORDO CON UN SORRISO. C’ERA POI LA SIGNORA BENE CHE VENIVA DA ME A GRATTARE IL FORMAGGIO DA METTERE IN TAVOLA, PERCHÉ CON LA MIA GRATTUGIA NON SI BUTTAVA VIA NULLA.

ABBIAMO TENUTO LA BOTTEGA FINO AL 2001, NEL FRATTEMPO ERA  INIZIATA L’EPOCA DEI “CARROZZONI”, O MEGLIO DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE, E CON QUESTO, PIANO PIANO, IN PICCOLI NEGOZI TRADIZIONALI INIZIARONO A CHIUDERE E …ANCHE NOI.

COMUNQUE SONO STATI ANNI IMPORTANTI PER ME E MARGHERITA, CHE ABBIAMO SEMPRE LAVORATO FIANCO A FIANCO IN QUESTA ULTRATRENTENNALE ESPERIENZA.

IO HO SEMPRE CREDUTO NELLA ASSOCIAZIONE CONFESERCENTI E NEGLI ANNI HO SEMPRE DATO IL MIO CONTRIBUTO NEGLI ORGANISMI DIRETTIVI.

Ti potrebbero interessare anche:

Bottega della memoria: ecco i racconti premiati nell'edizione 2019

Successo per il sesto anno dell'iniziativa FIPAC

21 dicembre 2019