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Bottega della memoria 2016: Da Buzzino si mangia bene e si spende pochino

Il racconto di Buzzino

01 dicembre 2016

 

Correva l’anno 1948 quando mio nonno Ugo, decise di trasferirsi da Torrita di Siena a Rapolano Terme, una vicina cittadina termale,  per rilevare una trattoria con  locanda: La Trattoria “La Patria”, la mia trattoria  che è, senza tema di smentite la più antica di Rapolano.

Dal dopoguerra la gestisce la mia famiglia e ormai quattro generazioni di Giardi  si sono succedute fra quelle mura accanto alla vecchia Porta trecentesca di Sant’Antonio,  ma ancor prima di noi il locale era  uno dei ritrovi  “mangerecci”  più caratteristici e frequentati  dai rapolanesi:-  operai e artigiani ogni giorno per le colazioni abbondanti o semplicemente per un “quartino”  e poi  – per qualche “desìna”  veloce durante le fiere - i  commercianti dei banchi  e i contadini venuti dalla campagna.

 Un’osteria,  o meglio una “bottega”,  dove all’ingresso del paese era comodo fermarsi, accanto agli Uffici del Comune, alla Posta, all’inizio della via piena di piccoli esercizi commerciali che attraversava   la Rapolano di anteguerra e poi degli anni 50, 60, 70 ,80  su fino alle piazze centrali e poi giù fino alla Porta dei Tintori con il Torrione ed il panorama delle crete fino a Siena. E poi c’era anche la locanda che serviva per ospitare i “Bagnanti” che venivano da fuori

Bottega ed osteria con i miei nonni fino a metà degli anni ’50 poi, con la seconda e terza generazione della mia famiglia sempre più e soltanto Trattoria. Anzi,  “LA TRATTORIA” perché –per i Rapolanesi-  non siamo mai stati “La Patria” ma così, semplicemente e senza possibilità di confusione,  “LA TRATTORIA”.

Un singolare inciso sulla mia famiglia: mio babbo Oberdan  detto il Sisie la sorella Ivana, mia zia, si sono dedicati per una vita alla ristorazione, mentre i fratelli  Eros e Coraggio, miei zii, hanno portato avanti due importanti macellerie di Rapolano Terme.

In tutte queste attività si sono succeduti figli e nipoti e sono tutte ancora attive sul territorio.

Ma torniamo alla mia storia……… Ogni tanto, quando i clienti se ne sono andati, la cucina è in ordine ed è ancora presto per ricominciare per la sera, mi capita di sedermi  e ripensare a quanta vita ho visto passare tra queste mura! 

Nel 1973 mi sono sposato con la mia Giuseppina, che  è ancora oggi  la regina della cucina, e nel 1974 è nato nostro figlio Michele, che ci aiuta nella gestione della trattoria.

Per i Rapolanesi La TRATTORIA è una tradizione, lo è sempre stata: ci si viene per le Comunioni, gli addii al Celibato, il Carnevale, le Feste di Pasqua, i pranzi di Natale o insieme ai parenti che da fuori tornano per le Ferie o per i Morti… ci si viene quando gli amici vogliono ricordare il Paese di un tempo, riassaggiare i sapori e le atmosfere di quando s’era più giovani, più semplici, più uniti.

Ed in particolare ci vengono quelli della mia Classe, il ‘48, a celebrare i nostri anniversari…. i cinquantacinque, i sessantacinque e per me allora è festa doppia: perché vedo riuniti nel mio locale tanti Rapolanesi  amici d’infanzia e soprattutto perché anch’io –oltre che Oste- sono…. “festeggiato”.

 Per i nostri 60 anni ho riservato completamente per noi il locale: c’erano quelli che vedo tutti i giorni ma c’erano anche quelli che, lontani dal Paese da decenni, sono ritornati apposta da ogni parte d’Italia per stare insieme, qui, ….alla TRATTORIA!!

Forse non lo sapete ma c’è unastorica rivalità fra Rapolano, il Comune e Serre di Rapolano, la Frazione. Questa è una secolare divisione, un  secolare campanilismo, loro “bossolai”  noi “rapi”, sempre in lizza mai d’accordo, rivali in tutto!

Ma per la Cena o il Pranzo di anniversario alla mia Trattoria  sono arrivati tutti, addirittura una diecina di “quarantottini” delle Serre hanno mangiato, bevuto e cantato in allegria insieme ai quaranta o cinquanta nati nel Capoluogo. E poi, tutti insieme mi hanno ringraziato per quanto siamo , ripeto siamo, stati bene.

Perché puoi essere del capoluogo o della Frazione ma quando vieni da me, nella mia Trattoria, il tempo torna indietro, tornano i ricordi, tornano i sapori, tornano i Paesi di una volta, le chiacchiere di una volta gli amici e i coetanei di sempre.!

A volte penso quante migliaia di persone si sono sedute ai miei  tavoli, gente comune, gente famosa , personaggi sportivi e dello spettacolo, scrittori  e artisti vari, ma quello che più mi rende orgoglioso per essere riuscito  a portare avanti per così tanto tempo la mia attività,  è vedere che intere generazioni di miei concittadini si sono sedute e si siedono ancora ai miei tavoli magari per un buon piatto di pici al sugo o un tegamaccio di carni miste o magari una fetta di focaccia fatta dalla Giuseppina .

Questi sono stati la nostra forza ed il motivo per cui, malgrado io sia ormai “da pensione”, non riesco a smettere di fare l’oste burbero e sempre incavolato, che qualche volta si lascia scappare anche una bestemmia, ma che alla fine ti trova sempre un posto per mangiare e ti saluta con una stretta di mano, dopo che hai pagato il conto, ovviamente!

Quindi, se vi trovate a passare dalle nostre parti, sappiate che  alla Trattoria vi aspettiamo  io Roberto, detto Buzzino a causa delle mia pancia prominente associata ad una bassa statura, Giuseppina mia moglie, Michele nostro figlio  e Sabrina, la nostra cameriera storica,  anche lei burbera e che non sorride mai, che ti recita a memoria il menù e che non ama ripeterlo, ma che alla fine è buona come il pane.

Insomma ricordatevi: Da Buzzino si mangia bene e si spende pochino!