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Social eating? Sì, ma autorizzato

La prima presa di posizione dal Ministero dell’Economia

18 giugno 2015

 

eating

Home restaurant” o “social eating” che dir si voglia, è i n diffusione da qualche tempo nel nostro paese un fenomeno che vede singoli cittadini proporsi al pubblico per la preparazione di pasti in locali diversi da quelli specificatamente dediti alla somministrazione.

Un fenomeno sin qui totalmente sprovvisto di specifica normativa, sul quale per la prima volta è intervenuto il 10 aprile il Ministero dello Sviluppo Economico con una apposita Risoluzione (la 50481) che sembra tendere a considerare queste come vere e proprie attività di somministrazione.

Ad avviso del Ministero, questa attività, anche se esercitata solo in alcuni giorni dedicati e tenuto conto che i soggetti che usufruiscono delle prestazioni sono in numero limitato, non può che essere classificata come un’attività di somministrazione di alimenti e bevande, in quanto, sebbene i locali in cui i prodotti vengono preparati e serviti siano privati, sono comunque locali attrezzati aperti alla clientela.
In virtù di questo, la corretta effetuazione dell“home restaurant” presuppone di:
- presentare i requisiti di onorabilità per l’esercizio di un’attività di somministrazione di alimenti e bevande;
- acquisire i requisiti professionali per la somministrazione di alimenti e bevande;
- presentare una SCIA o, per le zone tutelate soggette a programmazione, una richiesta di autorizzazione.

 

Maggiori informazioni presso le sedi Confesercenti Siena.