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19 giugno 2024
Una lunga tradizione, istituzioni prestigiose, una diffusa voglia di imparare. E una carenza: quella degli spazi. E’ questo lo screenshot del panorama musicale senese tratteggiato al Centotre art pizza bar di Siena, scenario di Aperidee ovvero degli “assaggi di futuro prima di cena” ideati da Confesercenti, stavolta dedicati alla musica e a chi le gira intorno.
A parlarne c’erano portatori di esperienze diversificate: a cominciare da Gianluca Polvere, vocalist dei Deschema: “i dischi sono stati sostituiti dall’ascolto on line, i cui compensi per gli artisti però sono molto più bassi. Si punta sempre più sui concerti dal vivo: i grandi nomi vanno negli stadi e alzano i prezzi: per gli altri servono spazi più piccoli, che spesso però non ci sono”. “Per classica e jazz Siena ha un’offerta eccezionale, sia formativa che di spazi ed eventi – ha aggiunto Valeria Mazzola, della Rockfactory – ma se ascolti o suoni rock la situazione è molto diversa. Di spazi stabili live ce n’è appena uno, ed è un peccato perché c’è un sottobosco di musicisti o aspiranti tali davvero interessante. Ai nostri corsi abbiamo più di 200 iscritti: la media nazionale è di 126, siamo ben oltre”. Secondo Polvere negli ultimi tempi si notano segnali incoraggianti, tra questi nuove realtà motivate a fare la loro parte, anche piccola: “creare occasioni per suonare dal vivo è una volontà presente sin da quando ci siamo spostati in questo spazio – ha testimoniato Lorenzo Moggi, titolare del Centotre – e per buon vicinato abbiamo scelto di anticipare le esibizioni all’ora dell’aperitivo. Purtroppo i locali come noi fanno i conti con una tolleranza mediamente minore rispetto ad un tempo: se la musica ha un valore sociale le istituzioni dovrebbero adottare facilitazioni per chi sceglie di investirci”.
Ad Aperidee c’era anche Micaela Papi, che da Assessore del Comune di Siena ha anche la delega alle Politiche giovanili: “Abbiamo presente l’esigenza di spazi. Siamo al lavoro su progetti importanti, che in quanto tali richiedono tempo. ‘Siena sociale’ ad esempio, che punta a fare di Villa Rubini Manenti un centro polifunzionale, anche per la musica. A giorni presenteremo il restyling del sottopassaggio alla Lizza: anche questo in futuro potrebbe avere una vocazione musicale. Altre potenzialità sono in periferia, penso all’area di via Tolomei che può sfruttare anche una copertura preesistente, e nella quale è da poco aperto un punto di facilitazione digitale. ‘Siena città della musica’ non è solo uno slogan ma un preciso obiettivo del nostro Sindaco, perseguibile con l’apporto di tutti e del terzo settore in particolare, magari tramite una fondazione di partecipazione”. Sullo sfondo resta la necessità di punti di riferimento: “un palco serio, a disposizione di chi ha le qualità – secondo Daniel Van Der Fionda, deejay – e favorire una migliore educazione di base alla musica, a cominciare dalle aule”. Quelle frequentate da studenti come Vittoria Burchetti, voce per Uradio di un podcast sulle band emergenti e al lavoro su una innovativa tesi di laurea all’Università di Siena: “stiamo raccogliendo dati per costruire una piattaforma che faciliti l’incontro tra musicisti, locali e organizzatori di eventi. Intorno a noi ci sono città poco più grandi che ultimamente hanno fatto cose buone per favorire la musica, da Lucca a Empoli: anche qui ci sono giovani che lo meritano”.
Agli assaggi di futuro hanno fatto seguito quelli alimentari predisposti dal Centotre secondo lo spirito di Vetrina Toscana, e la musica vera e propria del duo acustico B twice (Paolo Loppi chitarra e Lucilla Fossi voce). Dopo quella di Siena la prossima tappa di Aperidee sarà il 10 luglio a Sarteano.
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Domande possibili fino al 30 settembre
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