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18 febbraio 2020
Creativo ma senza eccessi, esperienziale, sostenibile e social.
Da Speak Easy di Vantguard a Barcellona, meeting per i bartender europei, l’identikit del cocktail 2020 che la rivista Bar Giornale ha riassunto in 5 hot trend a cui ispirarsi.
Per i professionisti “dietro al bancone” (ma anche per chi sta dall’altra parte) ecco i suggerimenti per vivere a pieno l’esperienza del drink contemporaneo:
IMMAGINE
Tra foodies e wineinfluencer si sta affermando sempre più la figura del drinkstagrammer, perché il cocktail non è più solo una questione di buon bere, ma anche di piacere visivo da immortalare e condividere. Non è un caso che a Speak Easy ci fosse Addie Chinn, guru britannico della fotografia di bar e drink, che ha sottolineato quanto sia importante che l’immagine di un cocktail trasmetta un “racconto”; la fotografia deve trasmettere un’esperienza legata al beverage e non essere fine a se stessa.
Secondo Chinn “gli investimenti in immagini di buona qualità torneranno utili a chi della qualità fa il proprio mestiere quotidiano”.
DIALOGO
Avvicinare il mondo professionale a quello del cliente è un altro dei “must” per il 2020. La sfida del bartendig attuale è infatti riuscire a trasformare il drink in un mezzo di comunicazione tra professionista e ospite del locale. Stabilire un dialogo con il cliente attraverso il cocktail significa creare un pubblico di premium consumer in grado di apprezzare innovazioni, ricerca ed esperienze racchiuse nei drink.
Parallelamente al dialogo “vis a vis”, l’altra strada da intraprendere riguarda la comunicazione con “mondi” paralleli a quello del beverage. Mettere in contatto drink e gastronomia, ad esempio, può essere una chiave per creare “fusion” interessanti e stimolanti.
MENU
Da una lampada vista nel bookshop del Moma, a New York, Giacomo Giannotti, bartender italiano a Barcellona, ha creato un menu retroilluminato. Creatività ed originalità, senza però cadere nell’eccesso, sono dunque la base da cui partire per dare vita a menu stimolanti che forniscano al cliente esperienze visive e suggestioni uniche.
BOTANICA
“Dietro ogni bevanda alcolica c’è una pianta”. A dirlo è Carlos Magdalena, biologo e orticoltore ai Royal Botanic Gardens di Londra, che in occasione di Speak Easey di Vantguard, ha tenuto una lezione sulle varietà vegetali che stanno alla base degli alcolici. Creare drink a base di tequila, ad esempio, è senza dubbio più facile e stimolante se si conoscono le proprietà e le caratteristiche dell’agave. Approfondire l’aspetto botanico significa non solo aumentare le proprie nozioni ma anche rispettare le varietà vegetali che ci circondano per essere davvero più consapevoli del proprio lavoro, più “sostenibili” e “green”.
SINERGIE
L’unione fa la forza…anche per i bartender. Riuscire a creare sinergie con altre realtà può portare a sperimentazioni innovative ed interessanti. Per creare nuovi prodotti e per rivisitare alcune ricette si stanno diffondendo sempre di più collaborazioni tra aziende del beverage e professionisti del settore. I risultati, c’è da scommetterci, caratterizzeranno le nuove frontiere del drink contemporaneo.
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