Dove va il commercio? Alcuni dati di fine 2022

Presentati all'Assemblea Confesercenti nazionale

16 dicembre 2022

 

Dalla pandemia all’inflazione, dal caro-bollette all’e-commerce. L’Assemblea nazionale Confesercenti 2023, svoltasi il 13 dicembre a Roma, è stata l’occasione per fornire svariati dati e spunti di riflessione su attualità e prospettive del Terziario. Eccone alcuni estrapolati: per la visione integrale potete cliccare QUI.

 

• 73mila.  E’ lo sbilancio negativo delle imprese commerciali attive in Italia tra il 2016 e il 2022. Anche la vita media si è nel frattempo accorciata: ad andare oltre i 5 anni di attività sono il 43,6 per cento.
• 2027-28. E’ il periodo dal quale la quota di mercato del commercio elettronico potrebbe superare  quella del commercio fisico.
• 4,5 miliardi di euro. E’ il costo complessivo che le imprese commerciali che vendono tramite i marketplace digitali devono annualmente a questi ultimi, su un volume transato complessivo di 30 miliardi di euro.
• Oltre 100. E’ il numero di diversi tipi di contratto collettivo attivi nel settore Terziario, e che interessano complessivamente 7 milioni di lavoratori, prevalentemente in piccole e medie imprese.
• 300mila figure professionali. Sono quelle richieste e non trovate durante il 2022 nei settori turismo e ristorazione.
• 197 euro. E’ la stima di spesa procapite destinata dagli italiani ai regali di Natale nel 2022. Tra le intenzioni d’acquisto delle scorse settimane spiccavano capi d’abbigliamento (44 %), libri (40), profumeria (39%),  giochi e giocattoli (38) gastronomia (31). Solo il 7 per cento dovrebbe prendere la forma di viaggi regalo; il 17 per cento degli interpellati però ha dichiarato di aver già progettato un viaggio tra Natale e Capodanno. 

 

Sarà davvero così?

Qual è la vostra esperienza commerciale per le festività 2022-23? Raccontatecelo  QUI.