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03 novembre 2021
Siena sta cambiando pelle. La sua azienda simbolo, il Monte dei paschi, lo ha già fatto molto e in futuro dovrà farlo ancora. Ma Siena non è solo questo, e tantomeno lo sarà in futuro. Una nuova narrazione della città si sta già facendo spazio, ma c’è bisogno che sia più condivisa
dal singolo cittadino, che dovrà essere più orientato a pensare il futuro in chiave imprenditoriale, alle organizzazioni più o meno rilevanti e in grado di attrarre clienti o capitali. L’Università di Siena figura da anni sul podio degli atenei di media dimensione, oltre ad essere una delle 20 più antiche al mondo; quella per Stranieri ha raddoppiato gli iscritti negli ultimi tre anni. C’è il parco scientifico con tutto il già importante indotto delle scienze della vita, e una capacità attrattiva rilevante verso target turistici di tipo culturale, gastronomico, sportivo e del benessere.
L’ambito turistico può essere un importante banco di prova, e anche di sperimentazione: questi mesi ci hanno confermato quanto Siena sia ancora apprezzata, soprattutto in Italia e in Europa. Ci sono almeno due aspetti su cui questo credito immateriale può essere ampliato. Il primo è la stagionalità, perché l’estate non è l’inverno e per estendere i flussi possiamo potenziare l’offerta di eventi, come il Sienawards di questi giorni suggerisce. L’altro è la spesa media del visitatore sul territorio, che può crescere estendendo la permanenza e qualificando l’offerta: più benessere, più cultura, così da attrarre target che hanno maggiori capacità di spesa. E più accessibilità, dato che un altro segmento crescente è quello di chi va oltre le disabilità. Per far questo si può agire in ordine sparso, o cercando di mettere più in rete competenze e iniziative. Non mancano i territori che possono offrirci esempi in tal senso, come il Trentino, ma anche intorno a Siena sono già corso varie prove di collaborazione territoriale: anche il capoluogo può trarne beneficio nel suo cambio obbligato di pelle. Consideriamo anche le risorse importanti in arrivo con il Pnrr , che chiederanno però di essere all’altezza sia prima che durante.
Dove possibile sarà utile sviluppare contatti e relazioni, non tanto per lamentarsi del cambio di pelle, quanto per farlo più bello o redditizio. A lungo la vocazione lavorativa di Siena è stata tipicamente assorbita da 2-3 settori: una nuova mentalità va coltivata, opportunità c’è ne sono ancora molte in questo territorio, dobbiamo essere bravi e motivati nel coglierle, e uscire dai luoghi comuni che il mondo associa alla nostra città. Il passato ce lo hanno costruito i nostri avi, adesso è il momento di unire le forze capacità ed eccellenze per andare oltre e costruire il futuro, piuttosto che ancorarsi al tempo che fu.
Leonardo Nannizzi
Presidente Confesercenti Siena
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