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STUDI DI SETTORE Quindicimila firme in Toscana

31 luglio 2007

 

Migliaia di imprenditori toscani, commercianti e artigiani, hanno aderito alla protesta lanciata da Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti contro la proposta di revisione degli studi di settore. Si sono recati nelle sedi delle loro associazioni di rappresentanza per firmare le cartoline di protesta “Studi di settore?? No grazie!!” e testimoniare la loro contrarietà rispetto ad un provvedimento, di revisione, basato su indicatori di normalità economica, non condiviso, non concertato che ha stravolto la filosofia degli studi di settore e rischiato di far pagare alle imprese tasse su guadagni presunti e fuori da ogni possibile realtà imprenditoriale.
La protesta è stata lanciata in Toscana unitariamente da Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti .
Le cartoline verranno consegnate alle Direzioni della Agenzia delle Entrate Provinciali, con l’obiettivo di mantenere attenzione verso gli uffici territoriali dell’agenzia, che spesso trattano le imprese come “casi matematici”, come numeri di un budget da raggiungere. Altri soggetti coinvolti nell’iniziativa potranno essere i Prefetti e la Commissione Finanze del Parlamento tramite i deputati e senatori eletti in Toscana.
"Un miglioramento è stato colto con gli ultimi aggiustamenti - affermano i Presidenti regionali delle quattro associazioni - ora vogliamo vedere procedere assieme leggi e comportamenti.
Gli artigiani ed i commercianti toscani comprendono che si attuino politiche di contrasto all’evasione fiscale, ma ritengono inaccettabile che queste si fondino sul preconcetto ideologico imprenditore = evasore.
Il Governo, ed anche la maggioranza e l'opposizione parlamentare, con i recenti provvedimenti, ha dimostrato di aver compreso che la protesta di artigiani, commercianti e in generale di tutto il mondo della piccola impresa è fondata e responsabile.
Le imprese hanno, ora, qualche elemento di sicurezza in più e questo non deve essere né “evaso ne eluso” da cavilli burocratici o normativi.
Ci auguriamo che la stagione delle revisione degli studi di settore rappresenti un occasione di rilancio del dialogo fra fisco e categorie economiche e che abbia come fondamentale obiettivo la competitività delle piccole imprese: le linee di riforma del sistema pensionistico rappresentano un nuovo elemento di preoccupazione".