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13 dicembre 2019
LA SUA ERA UNA DELLE PORCHETTE PIÙ BUONE DELLA MAREMMA «COME FAI IL MAIALE TE NON LO FA NESSUNO» GLI DICEVANO. PER QUESTO IN TANTI, TRA GLI AMICI E I VECCHI CLIENTI, NON SI DANNO PACE CHE OSVALDO CENSINI DAL 2010 SIA ANDATO IN PENSIONE. «FARE LE PORCHETTE ERA UNA PASSIONE» RACCONTA OSVALDO CHE RICORDA «NEL 1972 HO APERTO UNA MACELLERIA A CIVITELLA MARITTIMA. MIA MOGLIE, ANGELA SABATINI, STAVA IN NEGOZIO E IO FACEVO LE PORCHETTE E ANDAVO IN GIRO A VENDERLE. ALLORA AVEVO 25 ANNI».
UNA PASSIONE NATA GRAZIE AD UN CUGINO, CHE ABITAVA A TORRITA DI SIENA, E DA CUO OSVALDO IMPARÒ IL MESTIERE. «MIO PADRE INVECE ERA ORTOLANO, COLTIVAVA LE SUE VERDURE E LE VENDEVA». DOPO L'ESPERIENZA CON IL CUGINO OSVALDO LAVORÒ DA UN MACELLAIO A GROSSETO E ANCHE ALL'ENTE COMUNALE. «HO INIZIATO A LAVORARE CHE AVEVO 14 ANNI».
GLI INIZI DEL SUO LAVORO IN PROPRIO NON SONO STATI FACILI «È STATA NECESSARIA TANTA COSTANZA PER CONTINUARE». NELL'83 OSVALDO SI TRASFERISCE A ROSELLE «A CIVITELLA AVEVO UN FORNO NEL CENTRO DEL PAESE, IN CUI CUOCEVO I MAIALI» POI L'ATTIVITÀ SI SPOSTÒ A ROSELLE. AVEVA LA PARTE DELLA MACELLERIA E DOVE CUOCEVA LE PORCHETTE. «FACEVO ANCHE SALSICCE, TRE-QUATTRO MAIALI A SETTIMANA, MA LA PORCHETTA ERA IL PIÙ. SCEGLIEVO TUTTI ANIMALI LOCALI CHE POI MANDAVAMO AL MATTATOIO, MI PIACEVANO LE COSE FATTE BENE. CON IL BANCO ANDAVAMO AI MERCATI DI SCANSANO, FONTEBLANDA, CAPALBIO E POI QUALCHE FIERA QUALCHE FESTA, IN GIRO PER LA MAREMMA. CI PRESE PASSIONE ANCHE MIA MOGLIE, CHE VENIVA CON ME: CI PIACEVA IL CONTATTO CON LA GENTE, IL VEDERE SEMPRE FACCE NUOVE. FARE L'AMBULANTE NON PESA SE LO FAI CON PASSIONE. E QUANDO TORNAVO A CASA C'ERA DA CUOCERE LA PORCHETTA PER L'INDOMANI. DIECI ORE NEL FORNO PER ESSERE COTTA A PUNTINO».
Successo per il sesto anno dell'iniziativa FIPAC
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Da donna a donna
