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01 giugno 2022
Quattro milioni e mezzo di persone in Italia lavorano attualmente da remoto, per tutto o parte del loro tempo, secondo le stime di un Dossier stilato da Confesercenti e SWG su scala nazionale che conferma la percezione del mutamento in atto per i centri abitati, gli abitanti e le loro abitudini. Soprattutto i giovani (56,5 per cento dei millennials) sono i più attratti dallo smart working, assecondando un fenomeno che ha indotto conseguenze rilevanti nel periodo pandemico, alcune delle quali probabilmente destinate a consolidarsi con effetti diversi per le varie realtà della provincia di Siena.
Lo smartworking tende a penalizzare i grandi centri storici ed a rilanciare il valore dell’abitare nei piccoli borghi: ha ridimensionato il ruolo della ristorazione per la clientela residenziale ed ha rilanciato quello dei negozi di vicinato, almeno in alcuni contesti. Per le imprese del terziario comporta ripensamenti organizzativi e potenziali economie sui consumi energetici e immobiliari. C’è chi perde, anche in misura pesante, e chi guadagnando potrebbe essere stimolato a reinvestire nella rigenerazione urbana. Di certo, il modo di lavorare e vivere sta cambiando, e non basta solo osservare i cambiamenti.
Due le prime proposte operative esposte da Confesercenti su scala nazionale. In prima battuta, predisporre strumenti per la riconversione delle imprese penalizzate da questo scenario, attraverso un apposito fondo rotativo e bandi locali per la rigenerazione imprenditoriale e urbana. In prospettiva, la creazione di agenzie per l’impresa di vicinato, strumenti di aggiornamento che contrastino il drastico calo di nuove imprese registrato negli ultimi anni (75mila in meno in 18 mesI) e favorisca una nuova classe di piccola imprenditoria, integrata con il territorio, cosciente delle nuove esigenze ambientali e di comportamento dei residenti.
QUI la versione completa del Rapporto Confesercenti.
L’economia senese continua a presentare un quadro in chiaroscuro. Lo ha evidenziato la Giornata dell’Economia 2022
Dal 15 giugno 2022 ha effetto il D. Lgs. 8 novembre 2021 n. 198 sulle “pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare nonché in materia di commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari”.
Gli obiettivi di transizione per la mobilità si scontrano con una congiuntura economica avversa. Per una categoria in declino si aprono nuovi scenari