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Locazioni turistiche e abusivismo: serie di proposte

Invìate da Assohotel al Governo

19 settembre 2018

 

locazioni-turistiche-codice

Vista la volontà del Governo di introdurre un “Codice identificativo” per le strutture ricettive, compresi gli alloggi affittati su piattaforma web, Assohotel Confesercenti nazionale ha inviato al Ministro del Turismo una serie di proposte, finalizzate a fornire un contributo fattivo su questo specifico tema.

 

 

Le proposte Centro Studi Assohotel-Confesercenti

Il Ministero dell’Interno può integrare la Legge sulla Pubblica Sicurezza, rendendo obbligatorio per chiunque offra pubblicamente alloggio la richiesta di un codice identificativo. A livello nazionale si avrebbe così la mappatura di tutti i luoghi ove possano soggiornare delle persone.

• Il codice identificativo viene rilasciato dalle Prefetture, uniformi su tutto il territorio nazionale ed alle dirette dipendenze del Ministero dell’Interno. Viene rilasciato a semplice domanda, previa la sola identificazione del richiedente, anche a mezzo sito web;

• Il codice viene rilasciato d’ufficio a tutte le strutture ricettive svolte in forma imprenditoriale, e corrisponde al REA;

• Chiunque commercializzi o pubblicizzi l’offerta di alloggio senza possedere ed indicare il codice identificativo commette un reato penale – si viola la sicurezza nazionale, non una norma amministrativa;

• Le piattaforme digitali che commercializzano offerte di alloggio devono verificare il possesso del codice identificativo, inserendolo come campo obbligatorio in fase di registrazione e richiedendolo come integrazione a chi non lo ha già;

• Il codice identificativo viene verificato come esistente all’atto dell’inserimento mediante interfaccia con il database del Ministero dell’Interno. La verifica potrà essere immediata o con esito nell’arco di 2/3gg, a seconda della difficoltà tecnologica (ci aspettiamo possa essere fatta immediatamente, come avviene quando si effettua un pagamento con carta di credito). Solo dopo l’esito positivo del check l’offerta di alloggio può essere visibile;

• I siti che pubblicizzano o commercializzano offerte di alloggio che non hanno il codice identificativo vengono sanzionati con l’oscuramento, come previsto per altri tipi di reati (es. diffusione di immagini pedopornografiche). Oltre, naturalmente, alla persecuzione di chi ha commesso il reato;

• Le piattaforme digitali sono obbligate a trasmettere tutti i pernottamenti intermediati, comunicando i dati di chi ha effettuato la prenotazione ed il codice della struttura che riceverà gli ospiti. Non sono da trasmettere i dati relativi agli importi versati, si mira a conoscere gli spostamenti delle persone e non a recuperare imponibile fiscale;

• Nel momento in cui chi offre ospitalità riceve il codice identificativo, riceve anche il link per effettuare le dichiarazioni delle presenze on-line (le “schedine”). Così tutti sono messi a conoscenza del fatto che è un dovere, sanzionato penalmente non farlo – se mai fosse necessario.

 

I vantaggi di queste proposte

• Viene richiamata una esigenza forte quale la sicurezza nazionale. Non si discute di turismo, di tutele di categorie, di entrate fiscali o di interessi delle imprese, etc. ma di sicurezza dei cittadini e di contrasto al terrorismo.

• La norma può essere emanata immediatamente per Decreto, visto il tema, ed essere adottata in breve tempo. Non ha impatto fiscale, non necessita di previsioni di incasso e di spesa.

• Riesce difficile poter obiettare che leda i diritti dei cittadini, che violi la concorrenza o sia iniqua – in quanto obbliga tutti ad attuare in eguale modo.

• Un risultato importante sarà poter avere la mappatura, da parte dello Stato stesso, di tutti i luoghi destinati alla ricettività, poterne valutare la concentrazione in determinati luoghi e la capacità ricettiva complessiva.

• Infine, si stabiliscono dei paletti e degli obblighi in capo sia alle grandi piattaforme digitali, sia ai singoli che oggi commercializzano appartamenti per locazioni turistiche senza regola alcuna.

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