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Bolkestein: il valore del parere Antitrust

Il punto della questione-ambulanti a fine 2016

23 dicembre 2016

 

ambulanti-bolkestein

In merito all’applicazione della Direttiva Bolkestein, Il recente parere dell’Antitrust non comporta alcuna conseguenza immediata così come non la comportò la Segnalazione del 20 ottobre 2011 (AS876): all’epoca  l’AGCM auspicava una modifica delle norme statali in materia di commercio su aree pubbliche (art. 28 del D. Lgs. n. 114/98) nell'ottica di limitare nel tempo la durata della concessione del posteggio secondo criteri proporzionati agli investimenti necessari per operare nel settore, nonché una correzione delle norme della legge della Regione Lazio che escludesse qualsiasi forma di automatismo che abbia l'effetto di avvantaggiare operatori già presenti. L’auspicio dell’Autorità rimase inascoltato, senza che nessuno abbia gridato allo scandalo, e le cose, nel settore, continuarono a funzionare ottimamente.

 

Non si vede perché oggi le Regioni debbano ascoltare il tardivo auspicio dell’Antitrust, che “getterebbe a mare” il proficuo lavoro di cinque anni di un Tavolo congiunto Stato-Regioni-Associazioni di categoria.


L’Antitrust, infatti, non mette minimamente in dubbio l’applicazione al commercio su aree pubbliche dell’art. 12 della Direttiva Bolkestein, la disposizione che impedisce il rinnovo automatico delle concessioni in capo al prestatore uscente, così come non evidenzia che i contenuti dell’Intesa non sono una “fetazione” spontanea della Conferenza Unificata, ma nascono dal rinvio fatto ad essa dall’art. 70, comma 5, del D. Lgs. n. 59/2010, il decreto con cui la Bolkestein è stata recepita, e che prevede che con Intesa in sede di Conferenza Unificata siano individuati i criteri per il rinnovo della concessione dei posteggi per l'esercizio del commercio su aree pubbliche, anche in deroga al disposto di cui all'art. 16 del decreto.

 

Non potendosi disconoscere le esigenze di carattere occupazionale e sociale della categoria, con riferimento ai titolari delle aziende ed ai lavoratori dipendenti, non rimaneva che rivendicare le aspettative di diritto che sui posteggi vantano i titolari uscenti in relazione all’esperienza professionale acquisita, ciò che è stato implicitamente riconosciuto dal legislatore con l’art. 70, comma 5, e poi dal complesso MSE-Regioni con l’Intesa, la quale, fino a quando l’applicazione della Bolkestein al commercio su aree pubbliche sarà considerato un dato di fatto (ciò che Commissione UE e Governo non hanno finora mai smentito, malgrado le richieste delle Associazioni di categoria maggiormente rappresentative), costituisce garanzia di riconoscimento del diritto al lavoro per le aziende regolari operanti su tutto il territorio nazionale.


L’AGCM evidenzia che con l'Intesa si tutelano gli attuali concessionari: bene, è esattamente quello che volevamo e che chi continua a “urlare e protestare” non mostra di sapere o voler comprendere.

 

Agli operatori la Bolkestein  è stata imposta e Confesercenti, in accordo con Governo e Regioni, ha avuto il merito di gestirla. Uscire dal percorso tecnico condiviso con il Governo e le Regioni avrebbe voluto dire abbandonare la categoria.


L'Autorità Garante, dopo un letargo durato quattro anni, nel pieno della attività di pubblicazione dei bandi, vorrebbe rimettere tutto in discussione.  Confesercenti farà di tutto per impedirlo.

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