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Gestori api/Ip in vertenza, Faib proclama stato di agitazione

Su scala nazionale

31 maggio 2018

 

api

Faib Fegica e Figisc/Anisa hanno- con una nota congiunta-evidenziato “una lunga serie di comportamenti aziendali in palese contrasto con gli impegni assunti anche attraverso la sottoscrizione degli Accordi collettivi e, di conseguenza, in violazione della normativa speciale di settore.”

La nota associativa- ai vertici di Italiana Petroli e all’Ing. Dialuce, della competente direzione del Ministero dello Sviluppo economico- prosegue accennando “in modo del tutto esemplificativo al fatto che su viabilità autostradale le gestioni attendono inutilmente il rinnovo e l’adeguamento degli Accordi collettivi aziendali -pretesi dalla legge- dalla fine del 2005 (cfr. Accordo aziendale del 29.7.2003), nonostante le assicurazioni verbali e gli impegni formalmente assunti sia in sede Istituzionale (cfr. Verbale d’Incontro del 27.7.2012 controfirmato alla presenza del Sottosegretario De Vincenti al Ministero dello sviluppo economico) che attraverso Intese aziendali liberamente sottoscritte (cfr. da ultimo Verbale d’Incontro del 27.9.2016)… il rifiuto finora opposto per il tredicesimo anno consecutivo ad adeguare le condizioni economico/normative del rapporto con le gestioni attraverso lo strumento della contrattazione collettiva imposto dalla legge, in combinato effetto con la perdita di circa il 60% dell’erogato fatto registrare mediamente dalla rete, espone in modo evidente gestioni complesse e soggette ad onerosi costi fissi …a dipendere…da eventuali ed incerti interventi economici decisi unilateralmente ex post dalla stessa Azienda per “riparare”, nella migliore delle ipotesi parzialmente e con notevoli ritardi, quelle che vengono definite con raro sofisma dialettico “sofferenze”.” Questo per le Federazioni configura un evidente stato di “dipendenza economica…che acquisisce a pieno titolo i termini dell’abuso, nel momento in cui appare chiaro come il comportamento aziendale riconduca all’intenzione di conservare e consolidare lo squilibrio esistente all’interno del rapporto negoziale con il gestore”

Sulla rete ordinaria va anche peggio in quanto “…la diluizione dei “numeri” in un mercato più diffuso, frastagliato e meno immediatamente identificabile, non può comunque consentire o giustificare né le aperte violazioni, né l’aggiramento attraverso accordi individuali in pejus, né le interpretazioni forzate e strumentali, né i ritardi accumulati nell’applicazione di Accordi collettivi pure più recentemente sottoscritti.” Persino sui cali “che costituisce un mero rimborso tecnico da riconoscere al Gestore a fronte dei cali fisici e di trasporto accertati” si registrano inaccettabili ritardi e tagli lineari.

Nella nota i Presidenti delle Federazioni denunciano le politiche discriminatorie all’interno dello stesso bacino e all’interno dello stesso marchio, politiche dei prezzi non competitive, l’overpricing imposto dall’azienda tra vendite self e servito giunto a livello di cannibalizzazione “…stravolgendo in questo modo l’equilibrio sul quale sono stati costruiti gli Accordi collettivi aziendali vigenti sulla rete ordinaria”

A fronte dei ripetuti inviti e dell’infinita pazienza manifestata verso l’azienda, le Federazioni hanno dovuto constatare la permanenza di atteggiamenti volti alla sistematica violazione degli accordi e della normativa speciale di settore e proclamare “lo stato di agitazione della categoria, sia per la viabilità stradale che per quella autostradale.”

In questo quadro, le Federazioni hanno informato l’Azienda “…di aver invitato i Gestori sia di rete ordinaria che di rete autostradale ad avviare immediatamente le procedure volte a dare disdetta degli accordi individualmente sottoscritti finalizzati al controllo remoto del prezzo…” e di aver dichiarato “…la sospensione, a far data dal 1° giugno 2018, dei contenuti e degli effetti esclusivamente delle parti degli Accordi collettivi aziendali vigenti sia per la rete ordinaria che per quella autostradale…” riguardanti “… i criteri di formazione del prezzo massimo di vendita ed ogni altra parte ad esse collegate”

Le Federazioni infine “preannunciano la proclamazione di uno sciopero di colore di 48 ore,” per fine giugno “di tutti i Gestori a marchio Api/IP (compresi ex TotalErg), sia di rete ordinaria che di rete autostradale”

La nota è stata inviata al Mise perché oltre alla presa di conoscenza della vertenza in atto verifichi lo stato per l’apertura “di una vertenza collettiva ai sensi della normativa vigente….” oltre che “a procedere ad una sensibilizzazione in termini di moral suation.”