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Lavoro accessorio: innalzate le soglie

Le novità comunicate dall'Inps

09 settembre 2015

 

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L’INPS ha innalzato il limite massimo del compenso che il prestatore di lavoro accessorio può percepire da 5000 a 7000 euro (rivalutabili annualmente) ed ha stabilito che, “per prestazioni di lavoro accessorio si intendono attività lavorative che non danno luogo, con riferimento alla totalità dei committenti, a compensi superiori a 7 .000 euro (lordo € 9.333) nel corso di un anno civile (dal 1 gennaio al 31 dicembre), annualmente rivalutati sulla base della variazione dell'indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati”.

Rimane, invece, immutato il limite di 2.000 euro per le prestazioni rese nei confronti del singolo committente imprenditore o professionista (euro 2.020 per l’anno 2015 – lordo euro 2.693). Secondo le nuove disposizioni per i committenti imprenditori o liberi professionisti, è previsto l’obbligo di acquistare esclusivamente con modalità telematiche “uno o più carnet di buoni orari, numerati progressivamente e datati, per prestazioni di lavoro accessorio il cui valore nominale è fissato con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, tenendo conto della media delle retribuzioni rilevate per le diverse attività lavorative e delle risultanze istruttorie del confronto con le parti sociali”.

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