Numero Verde: 800 914848 - info@confesercenti.siena.it

Bottega della memoria 2019: il racconto di Alfredo Tonelli

La mia vita nel distributore

13 dicembre 2019

 

«HO INIZIATO A LAVORARE CHE AVEVO CINQUE ANNI» COSÌ ALFREDO TONELLI, 85 ANNI, RIPERCORRE LE TAPPE PIÙ IMPORTANTI DELLA PROPRIA VITA. «AIUTAVO MIO ZIO, CHE AVEVA UN'OFFICINA A CINIGIANO, DOVE ACCOMODAVA LE BICICLETTE. A OTTO ANNI STAVO IN OFFICINA DA SOLO, PERCHÉ MIO ZIO ERA COMUNISTA E NON POTEVA STARE IN BOTTEGA, COSÌ LA BOTTEGA LA MANDAVO AVANTI IO, FACEVO IL PARTIGIANETTO, ACCOMODAVO LE BICI AI PARTIGIANI, CHE QUANDO PASSAVANO DA LONTANO, CON DEI GESTI, GLI FACEVO CAPIRE SE ERANO PRONTE E LE DOVEVANO PRENDERE IN FRETTA E FUGGIRE».

È STATA UNA VITA PIENA QUELLA DI ALFREDO. OGGI È IN PENSIONE «SONO NONNO E BISNONNO» RACCONTA, MA DAVANTI AL LAVORO NON SI È MAI TIRATO INDIETRO. «QUANDO È PASSATO IL FRONTE AVEVO OTTO ANNI. A 14 ANNI SONO ANDATO A LAVORARE PER UN'ALTRA OFFICINA, ALLA STAZIONE DI SANT'ANGELO: ERO BRAVO, AGGIUSTAVO DI TUTTO, BICI, MA ANCHE MACCHINE DA CUCIRE. A 18 ANNI, INVECE, ANDAI A LAVORARE PER L'ENTE MAREMMA E CI RESTAI SINO QUANDO MIO ZIO NON MORÌ. LUI AVEVA UN DISTRIBUTORE A CINIGIANO, E LA FAMIGLIA MI CHIESE DI RILEVARLO».

MA ALFREDO E MOLTO BRAVO, CON I CLIENTI CI SA FARE, E LA ESSO LO CONTATTA PIÙ VOLTE. HA VISTO IL POTENZIALE CHE C'È IN LUI E LO VORREBBE A GESTIRE DISTRIBUTORI IN LUOGHI PIÙ PRESTIGIOSI «MI OFFRIRONO RIVA DEL SOLE, MA MI DISPIACEVA LASCIARE IL PAESE». POI, DOPO TANTE LUSINGHE, ALFREDO CEDE E PRENDE IL DISTRIBUTORE DI ROSELLE: L'HO TENUTO SINO A 20 ANNI FA, SIN QUANDO NON SONO ANDATO IN PENSIONE».

ANCHE QUI ALFREDO SI FA NOTARE: HO VINTO TANTI PREMI, QUELLI CHE LA ESSO DAVA A CHI VENDEVA DI PIÙ. «SONO STATO TERZO ASSOLUTO IN ITALIA COME TOTALE DELLE VENDITE (NON SOLO BENZINA, MA OLIO, ACCESSORI ECC, TERZO ASSOLUTO DI 2600 DISTRIBUTORI ESSO IN TUTTA ITALIA, GRAZIE A QUESTO HO VINTO VIAGGI IN TUTTO IL MONDO».

«A UN CERTO PUNTO L'AZIENDA DEI DISTRIBUTORI AVEVA DECISO CHE, PER MANDARE IL PERSONALE A FARCI QUESTI CONTROLLI, AVREMMO DOVEVAMO PAGARE. MI RICORDO CHE IN UNA MEGA RIUNIONE A BOLOGNA, FUI L'UNICO AD ALZARMI IN PIEDI E DIRE CHE ERA UNA COSA INGIUSTA E CHE MI RIFIUTAVO DI PAGARE: LE MIE PAROLE FURONO ACCOLTE DA APPLAUSI E UN'OVAZIONE DI TUTTA LA SALA, E NON HO MAI PAGATO NULLA».  

 

Ti potrebbero interessare anche:

Bottega della memoria: ecco i racconti premiati nell'edizione 2019

Successo per il sesto anno dell'iniziativa FIPAC

21 dicembre 2019