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Bottega della memoria 2019: il racconto di Franco Pepi

La bottega da Nisio – bivio per Colle

13 dicembre 2019

 

MIO PADRE PEPI LEONISIO, NISIO PER GLI AMICI , CLASSE 1899, FU RICHIAMATO PER LA 1^GUERRA MONDIALE, DURANTE IL SERVIZIO MILITARE,  PRESSO L’AUTOCENTRO DI MILANO, GLI FU DATA LA PATENTE DI GUIDA; CASO RARO, PER QUEI TEMPI, SAPEVA  LEGGERE E SCRIVERE CON BELLA CALLIGRAFIA. LO CONGEDARONO CON IL GRADO DI SERGENTE.

TORNANDO IN CONGEDO TROVÒ LAVORO PRESSO LA FATTORIA DI PIETRAFITTA, COME AUTISTA DELL’ALLORA FATTORE TOZZETTI EZIO E, AL LORO ARRIVO, DEI PROPRIETARI DI QUEI TEMPI: I REALI PRINCIPI DI TORINO.

NEL FRATTEMPO, SI ERA SPOSATO CON MIA MADRE CALONACI IDA, CLASSE 1903, E NEL 1930 NACQUI IO, FRANCO.

NEL 1940 FU RICHIAMATO MILITARE MA CONGEDATO NEL 1942, PER RAGGIUNTI LIMITI DI ETÀ; A PIETRAFITTA NON C’ERA PIÙ LAVORO COME AUTISTA PERCHÉ LE AUTO ERANO STATE REQUISITE PER LA GUERRA.

TROVÒ LAVORO ALLA FIAT DI FIRENZE FINO A CHE NON FU BOMBARDATA DAGLI ALLEATI, DOPO DI CHE FU ASSUNTO COME CAMIONISTA DALLA ALLORA GEVISA ( GRUPPO ESPORTATORI VINI ITALIANI SOCIETA’ANONIMA),SERVIVA GIUNTI, PICCINI, ANCILLI, RASPOLLINI, FAMOSI VINAI DI POGGIBONSI, SFOLLATI A SAN GIMIGNANO PER I CONTINUI BOMBARDAMENTI DELLA CITTÀ; ALLA FINE DEL 1948 MIO PADRE FU CHIAMATO DI NUOVO DAL FATTORE TOZZETTI CHE GLI PROPOSE DI APRIRE  UNA BOTTEGA IN LOCALITÀ CAPANNO A DEO, BIVIO PER COLLE DI VAL D’ELSA, PERCHÈ, ESSENDO STATO COSTRUITO PROPRIO LÌ UNO “STALLONE” DI MONTA TAURINA E SUINA, L’ATTIVITÀ AVREBBE GODUTO DELLA FREQUENTAZIONE DI COMMERCIANTI, VETERINARI E MEDIATORI DI BESTIAME.

IN FAMIGLIA SI PARLÒ TUTTI INSIEME, ME COMPRESO, DI QUESTA OPPORTUNITÀ E ALLA FINE DECIDEMMO DI ACCETTARE LA PROPOSTA E I PRIMI GIORNI DELL’ANNO 1949 APRIMMO IL LOCALE.

I PRIMI MESI DI GESTIONE FURONO DURI, NON AVEVAMO ESPERIENZA E NON SAPEVAMO DOVE PROCURARSI TUTTO IL NECESSARIO. LA LICENZA ERA VASTA TENEVAMO , OLTRE AGLI ALIMENTARI, TUTTO QUELLO CHE POTEVA NECESSITARE AL FABBISOGNO DELLE FAMIGLIE CONTADINE, DALLE “BULLETTE”, AI FILATI, AGLI AGHI OLTRE CHE TONNO, ARINGHE, BACCALÀ ACCIUGHE E PASTA. AI TEMPI LA PASTA ERA SFUSA E VENIVA TENUTA IN UNA APPOSITA CASSETTIERA, DIVISA IN ALCUNI FORMATI; NELLA GRANDE CUCINA DELLA NOSTRA CASA DI OGGI ABBIAMO ANCORA QUESTO MOBILE.

NEL 1950 OTTENEMMO ANCHE LA LICENZA DEI TABACCHI E QUESTO INCREMENTÒ LA CLIENTELA, IO E MIO PADRE LAVORAVAMO ANCHE FUORI, LUI NELLA FATTORIA ED IO COME TRATTORISTA PRESSO LA DITTA ORLANDI, MIA MADRE ERA L’ANIMA DELLA BOTTEGA.

GLI ANNI 55/60 FURONO QUELLI DEI CAMBIAMENTI , LE PICCOLE INDUSTRIE DI POGGIBONSI DIVENTAVANO SEMPRE PIÙ IMPORTANTI E I GIOVANI CONTADINI SE NE ANDARONO NELLE FABBRICHE E LASCIAVANO LE TERRE. PASSAVANO I PRIMI MOTORINI, VESPE, LAMBRETTE E ALTRO….ED ANCHE PER NOI CAMBIAVANO LE RICHIESTE, C’ERA BISOGNO DI ABBANDONARE LE “BULLETTE”E METTERE BIBITE, CARAMELLE, CIOCCOLATE E LIQUORI.

NEL ’56 ENTRO COME AUTISTA ALLA SITA, FU UN MOMENTO DI GRANDI CAMBIAMENTI PER ME :NEL 57 MI SPOSO E NEL 58  NASCE MIA FIGLIA ANTONELLA; MIA MOGLIE ISOLINA PRESE A GESTIRE LA BOTTEGA, QUEL LAVORO LE PIACEVA TANTO ED IN BREVE SI RIVELÒ MOLTO BRAVA, ANZI BRAVISSIMA E PIENA DI IDEE NUOVE.

SEMPRE NEL 1958 FU COSTRUITO IL LAGO ARTIFICIALE DI PIETRAFITTA, E NOI PREPARAVAMO I PASTI PER GLI OPERAI; IL LAGO SERVIVA PER LA RACCOLTA DI ACQUE UTILI PER ANNAFFIARE LE PIANTE DI TABACCO, PERALTRO BELLISSIME NEL LORO GERMOGLIARE.

NEL 1959 MI VENNE IN MENTE DI METTERE IN ESPOSIZIONE DUE CARTELLI, UNO RIVOLTO VERSO POGGIBONSI, L’ALTRO VERSO SAN GIMIGNANO, CON LA SCRITTA, A GRANDI LETTERE: ”MERENDE DA NISIO, SALAME, PROSCIUTTO E VINI”, FU UNA GRANDE IDEA E CI PORTÒ TANTO LAVORO, TANT’È CHE INIZIAMMO A PRODURRE IN PROPRIO I SALUMI. I SUINI, INGRASSATI A GHIANDA E QUINDI CON UNA BUONISSIMA CARNE,  CI VENIVANO FORNITI DALLA FATTORIA DI CASTELVECCHIO E MACELLATI  A SAN GIMIGNANO LÌ DOVE ORA C’È LA COOP….IL MARTEDÌ ERA GIORNO DI RIPOSO DEL NEGOZIO, MA NON PER NOI CHE DOVEVAMO MACINARE ED INSACCARE, GRAN PARTE DEL LAVORO POI ERA AFFIDATO AD ALDO GORI PRIMA E A “BANDELLE” DOPO, CON QUESTO SOPRANNOME ERA INDICATO UN MACELLAIO DI SAN GIMIGNANO MOLTO STIMATO PER LA QUALITÀ DEL SUO LAVORO. DA QUESTA COLLABORAZIONE, OLTRE AL BURISTO, SOPRASSATA E “SARCICCIA”, NACQUE UN PRODOTTO PARTICOLARE IL ”BASTARDO” A METÀ STRADA TRA IL SALAME E LA MORTADELLA, ERA BUONISSIMO E MOLTO APPREZZATO DAI NOSTRI CLIENTI, SEMPRE IN AUMENTO.

PER L’INVERNO, SU ORDINAZIONE SI PREPARAVA L’ARROSTO GIRATO E POLLO ALLA VERNACCIA.

NELL’ESTATE DEL ’59 SI APRE UNA NUOVA STAGIONE: SI BALLA LA DOMENICA, SU UNA PISTA ALL’APERTO GIÀ ESISTENTE, CON PICCOLE ORCHESTRE, A VOLTE ANCHE SOLO CON FISARMONICA E CHITARRA, , FU UN RICHIAMO ENORME PERCHÉ  LA GIOIA DI VIVERE DI QUEI TEMPI ERA GARANZIA DI SUCCESSO….

NEL 1960 NASCE LA MIA SECONDA FIGLIA, DONATELLA; IL LAVORO NON MANCA, MA MIA MOGLIE SI SA GESTIRE BENE TRA LA BOTTEGA E LE FIGLIE PICCOLE.

NEL 1972 CAMBIA LA GESTIONE DELLA FATTORIA, IL FATTORE CECCANI VIENE SOSTITUITO DA UN CERTO CECCHINI IL QUALE DOPO APPENA UN MESE CONVOCA MIO PADRE CHIEDENDOGLI IL RADDOPPIO DELL’AFFITTO, SEPPURE A MALINCUORE DECIDEMMO DI ACCETTARE, PER SALVARE LA NOSTRA ATTIVITÀ, MA IL FATTORE, DOPO POCO TEMPO TORNA DI NUOVO ALLA CARICA PRETENDENDO CHE VENDESSIMO SOLO VINO E VERNACCIA PRODOTTI NELLA FATTORIA DI PIETRAFITTA; A QUELLO CI SIAMO OPPOSTI, IN QUANTO, ESSENDO PROPRIETARI DELLE NOSTRE LICENZE , CI RITENEVAMO LIBERI DI ACQUISTARE E VENDERE PRODOTTI DI ALTRE FATTORIE. CI CITA IN TRIBUNALE, ACCUSANDOCI  DI ESSERE MOROSI SULL’AFFITTO DI QUELL’ANNO E DOVEMMO AFFRONTARE DUE TRIBUNALI, POGGIBONSI E SIENA, PER FORTUNA, AVEVAMO PAGATO CON ASSEGNO E LUI PERSE LA CAUSA.

 MA QUESTO CONTINUO CONTENZIOSO, CI PORTÒ A DECIDERE DI TROVARE ALTRA COLLOCAZIONE DOVE TRASFERIRE LE LICENZE, E TROVAMMO DA ACQUISTARE IL PODERE SOVESTRO; IL COMUNE, PERÒ, NON CI CONSENTÌ DI UTILIZZARE TUTTE LE LICENZE E OPTAMMO PER TENERE QUELLE DI BAR E RISTORANTE E RISTRUTTURAMMO, ALLO SCOPO,L’IMMOBILE.

LA NOSTRA FAMIGLIA, FINO A QUEL MOMENTO PERNO DI TUTTA LA GESTIONE, COMINCIA AD AVERE QUALCHE PROBLEMA, I MIEI GENITORI, SI FACEVANO ANZIANI E CON PROBLEMI DI SALUTE E MIA MOGLIE DOVEVA BADARE ALLA CRESCITA DELLE  DUE FIGLIE E ASSISTERE I SUOCERI, PERTANTO LO DEMMO IN GESTIONE PER 10 ANNI; DOPODICHÈ GRAZIE ANCHE ALLA MIA FIGLIA PIÙ PICCOLA, DONATELLA,  E  RENZO MARITO DELLA MIA FIGLIA GRANDE, LA NOSTRA FAMIGLIA RIPRENDE IN MANO LA GESTIONE  E TORNA IL RISTORANTE DA NISIO, INAUGURANDO UNA NUOVA STAGIONE DI SUCCESSO E SODDISFAZIONI.

NEL 1997, GRAZIE AD UNA MIA INTUIZIONE, A FIANCO DEL RISTORANTE, NASCE ANCHE L’HOTEL “LE COLLINE”…….

OGGI, IO E MIA MOGLIE, CI GODIAMO LA NOSTRA PENSIONE, MA OGNI TANTO ANDIAMO NELL’HOTEL E RISTORANTE A FARE QUALCHE COMMISSIONE; LA NOSTRA VITA, IL NOSTRO PERCORSO INSIEME NON PUÒ PRESCINDERE DA QUESTA ESPERIENZA ED OGGI È DI GRANDE SODDISFAZIONE CHE MIA NIPOTE GIULIA, LA FIGLIA DI DONATELLA , ABBIA DECISO DI AFFIANCARE LA MAMMA E LO ZIO NELL’ATTIVITÀ DI FAMIGLIA

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