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CAROBOLLETTE I numeri ufficiali dei rincari impazziti

L’Autorità regolatoria li ha resi noti suggerendo correttivi. Che però non bastano

17 febbraio 2022

 

carobollette-dati arera

22 dicembre 2021: in Italia il prezzo dell’energia elettrica arriva a 438 euro  al megawatt ora; quello del gas, a 184 euro/Mwh. E’ il giorno-record assoluto. Parliamo del prezzo spot, per la precisione,  quello rilevato e comunicato dall’Arera, l’Autorità regolatoria pubblica che trimestralmente aggiorna i valori della componente “energia”, e dalla quale deriva in misura variabile l’entità delle bollette. Nel giorno di picco, il prezzo della luce è più di 3 volte tanto il valore medio determinato dalla stessa Arera nel 2021 (125 euro/Mwh), e addirittura otto volte tanto il prezzo medio del 2019. Dinamica simile per il gas, il cui prezzo media su scala europea era pari a 48 euro nel 2021, 15 euro nel 2019.

 

Questi dati, ufficiali, sono pubblicati nella memoria  per l’audizione resa pubblica dall’Arera il 14 febbraio 2022. L’eccezionalità di questa fase è ben espressa da due grafici, dove si nota quanto incidono le varie voci che compongono ogni bolletta. Tra il primo trimestre 2021 e quest’anno, l’incidenza della componente energia è passata dal 46 all’80 per cento.

 

 

 

 Magari vi starete chiedendo: quanto è costato a me quel picco, il 22 dicembre? 

 

 

Ora magari vi starete chiedendo: quanto è costato a me quel picco, il 22 dicembre? A tre giorni dal Natale, vetrine luminarie e luci dell’albero saranno rimaste accese tutto il giorno… In realtà l’effetto di quel picco non è trasferito immediatamente sulla bolletta: impatta semmai sulla media di periodo (alzandola verso l’alto, chiaramente) che poi ogni tre mesi porta l’Arera a determinare il prezzo della materia energia. Per toglierci la ‘curiosità’ dovremo aspettare fine marzo, quando è previsto il prossimo aggiustamento trimestrale.

 

 

DAI DATI AGGREGATI ALLA BOLLETTA PERSONALE

 

Come si traducono questi dati aggregati nella bolletta personale della singola famiglia, o impresa? Se il cliente è ancora in regime di maggior tutela il costo finale della bolletta varia in misura molto simile al variare dei prezzi spot (anche se per l’esattezza, come precisa Arera nella memoria, il prezzo segue i corsi delle quotazioni attese per il trimestre successivo nel mercato all’ingrosso); se invece si è già optato per il mercato libero (scelta non obbligatoria, almeno fino al 2024)  l’incidenza può essere contenuta o accentuata a seconda se si è scelto un prezzo fisso o uno variabile, e in funzione degli eventuali servizi aggiuntivi inseriti in contratto dal gestore.

 

 

Sapere quanto effettivamente incideranno le più recenti tensioni sui prezzi non è quindi ancora possibile; Possiamo fare delle ipotesi. Se i prezzi degli energetici non diminuiranno a breve, un’utenza domestica che consuma 1.400 m3 di gas e 2.700 kWh di energia elettrica nel 2022 rischia di veder lievitare il conto delle due forniture rispettivamente di +458 e +307 euro. Per le imprese ancora peggio: un negozio di commercio alimentare di ortofrutta pagherà nel 2022 4.371 euro, 1.754 in più del 2021; un parrucchiere 8.108, per una maggiorazione di 3.307 euro sull’anno precedente; un bar 12.295 euro (+5.648 euro rispetto al 2021) e un ristorante 26.160 euro, con una spesa aggiuntiva vicina ai 12mila euro in più (+11.780).

 

 

 

COME FANNO NEGLI ALTRI PAESI?

Nella relazione Arera è disponibile un colpo d’occhio su come hanno vissuto la stessa situazione nel resto d’Europa, nei mesi scorsi. In Spagna i prezzi sono direttamente indicizzati all’andamento dei mercati spot, per cui rispetto all’Italia la volatilità a scapito dell’utente finale è stata anche maggiore. La maggior parte dei paesi è intervenuta sulle accise, ma alcuni (la stessa Spagna o la Francia) hanno imposto ai gestori tetti agli aumenti di prezzo, o tassazioni degli extra-profitti maturati da questi. Questo, sempre in base alla ricostruzione Arera, ha dato luogo in alcuni casi a controversie legali, in altri al fallimento di alcuni gestori con black out elettrici conseguenti per il cliente finale. In Italia questa misura è stata adottata con il recente DL Sostegni Ter, ma paradossalmente solo nei confronti dei produttori di energia rinnovabile.

 

Il paradosso: anche l'incentivo alle rinnovabili pesa sulla bolletta. Ma quando il prezzo di mercato sale, il peso scende

 

Cosa fare in prospettiva? L’Autorità regolatoria pubblica segnala  un altro paradosso: tramite gli oneri di sistema,  la bolletta  sconta i costi di incentivazione delle fonti rinnovabili.   Arera suggerisce di stabilizzare la copertura di questi costi con i proventi che la vendita all’asta dei diritti di emissione dell’Anidride carbonica (CO2) frutta al Governo. Per quest’ultimo, sarà difficile non tener conto di questa indicazione anche se, come evidenziato dai grafici sopra, quando il prezzo sul mercato sale l’incidenza degli oneri di sistema diventa quasi marginale. E il problema, quindi, sostanzialmente si ripropone.

 

fonti rinnovabili

 

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Immagini:

in apertura Foto di Comfreak da Pixabay

in basso Foto di Markus Distelrath da Pixabay

 

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