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09 luglio 2020
“L’impresa che vorrei” è il nome del percorso formativo/consulenziale individuale predisposto dall’agenzia Cescot Siena. All’edizione 2019 aveva partecipato Lucrezia Orsini, nel frattempo passata dal condizionale all’indicativo, con Cact_us Bags. E’ questo il nome della bottega- laboratorio di borse artigianali realizzati con fine pezza dei tappezzieri e pelle, attraverso la quale Lucrezia ha dato forma ad una passione presente già quando era bambina: “da piccola guardavo mamma che faceva divani – ha spiegato oggi su La Nazione – e ho imparato ad usare la macchina da cucire. La moda è sempre stata una mia fissa, anche se mamma per me di fisso voleva il lavoro. Sono andata avanti per la mia strada, ho fatto la modellista, fino al licenziamento. Allora ho detto basta. Due amiche di Roma mi hanno consigliato di creare qualche capo e presentarmi a un mercatino nella capitale. Sono partita con 3 bose, un marsupio e 4 cappotti. Sono tornata il giorno dopo con 600 euro: è scattata la molla, potevo farcela”.
La Orsini non smentisce di aver vissuto momenti difficili, ora più che mai lavorando con il turismo: “ma grazie all’on line galleggio”. Per capire come attivare la propria idea, nel 2019 Lucrezia si è affidata al percorso “L’impresa che vorrei” (per l’edizione 2020 le iscrizioni sono ancora aperte), dedicato alla creazione di business plan con assistenza personalizzata: “la formazione quando vuoi buttarti nel mondo dell’imprenditoria è fondamentale. Coma la passione e l’amore che ci metti ogni giorno”.
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Da maggio a Siena per iniziativa di Cescot, in collaborazione con Azienda Usl Toscana Sud Est
Per 15 aspiranti addetti alla lavorazione dei prodotti e alla commercializzazione dei prodotti di carne e salumi
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