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22 aprile 2024
“Abbiamo avvisaglie positive, soprattutto per il turismo di lunga distanza. Molte più incognite invece per quello di corto raggio”. Così Filippo Grassi, Presidente provinciale Assoturismo Confesercenti sintetizza la percezione del comparto ricettivo e dei pubblici esercizi senesi, in vista del periodo 25 aprile - 1 maggio. Uno snodo centrale per la prima parte della stagione turistica 2024, considerando anche l’assenza di ponte in concomitanza del prossimo 2 giugno (domenica): “quest’anno siamo partiti con una Pasqua bassa, che peraltro è stata soddisfacente fatta eccezione per il lunedì di Pasquetta, complicato dalla pioggia – osserva Grassi – il tenore delle richieste verso hotel e ristoranti si è mostrato comunque da subito alto, e così sembra proseguire. C’è un’incognita-maltempo che può però ridimensionare una primavera ottima in qualcosa di molto più risicato, inferiore a quanto registrato un anno fa”.
In bilico sembrano essere soprattutto gli operatori più esposti verso il turismo domestico, ovvero verso chi può spostarsi a Siena e provincia nel giro di poche ore, e deciderà se farlo o meno la sera prima se non il giorno stesso: “abbiamo visto anche nel recente passato come il segmento italiano resti in sofferenza, rispetto ai flussi esteri – osserva ancora Grassi – e su questo fronte il bello o il cattivo tempo fa la differenza. A soffrire potrebbe essere soprattutto chi ha investito sull’accoglienza negli spazi aperti, che siano dehors, parchi o giardini: dobbiamo sperare che nel vivo del prossimo ponte le cose si mettano per il meglio”.
Secondo il monitoraggio del Centro Studi Turistici per Confesercenti Toscana sulle principali piattaforme di prenotazione on line, quello che fa ben sperare in prospettiva è la costante crescita del turismo internazionale che non ha mai evidenziato un calo di interesse verso la Toscana. Una parte consistente del movimento si dirigerà soprattutto verso le principali città d’arte della regione, ma anche verso le località termali, rurali e di collina. Un flusso minore di prenotazioni è stato registrato per le strutture delle località costiere e delle aree di montagna. il tasso medio di saturazione rilevato per le città/centri d’arte si attesta al 93%. Per le località marine l’occupazione media delle strutture è del 71% e le strutture delle aree di montagna si fermano al 67%. Per le località termali e collinari i tassi rilevati sono rispettivamente dell’84% e dell’88%. Le aree della Val d’Orcia, della Val di Chiana, del Chiantie della Val d’Elsa spiccano per le aspettative di zona migliori in Toscana, tra l’87e il 95 per cento.
Il Cst ha anche monitorato per Assoviaggi su scala nazionale il tenore delle richieste outgoing intermediate dalle agenzie di viaggio. Il 63,7% del campione ha segnalato, infatti, nel primo trimestre un trend di aumento delle richieste di viaggio, contro l’11,3% di segnalazioni di diminuzione e il 24,2% di stabilità, mentre solo uno 0,8% non ha saputo fornire un’indicazione. La variazione stimata è del +8,9% del giro d’affari, con risultati migliori registrati nelle regioni del Centro Italia e del Nord Ovest. Cresce la capacità del settore di attrarre segmenti di mercato sempre più ampi, anche tra i target più giovani, in quanto attenti alla qualità dei servizi, alle garanzie di assistenza e più in generale alle diverse forme di tutela del consumatore. Infatti, dall’indagine è emerso che nell’ultimo anno le richieste di acquisto delle polizze viaggio da parte della clientela sono aumentate mediamente del 26,7%.
Oltre alle preoccupazioni per le tensioni geopolitiche, la questione degli aumenti tariffari applicati dai fornitori dei servizi rimane una delle principali preoccupazioni del comparto: i rincari hanno raggiunto valori medi del +16% negli ultimi 12 mesi. I rincari dei prodotti energetici hanno spinto al rialzo le tariffe dei servizi di trasporto che hanno registrato aumenti del 27%, ma anche i servizi di alloggio e ristorazione sono saliti in media del 22,3%. E sicuramente le ripercussioni sono arrivate anche sul mercato, visto che il 10,9% del campione ha percepito una flessione delle richieste, il 64,7% ha segnalato un comportamento di acquisto molto più prudente e selettivo rispetto al passato, mentre il 24,4% non ha registrato nessuna conseguenza sull’andamento delle richieste. In questa direzione, dall’indagine emerge che per il periodo dei ponti primaverili si è registrato un lieve rallentamento del mercato: rispetto allo stesso periodo dello scorso anno le richieste rilevano un calo del -2,8%. Sensazioni positive sul trend sono state espresse dal 16,8% degli imprenditori, contro il 41,2% di indicazioni di stabilità e il 37,8% di diminuzione. Le crociere rimangono una tipologia di viaggio particolarmente apprezzata dagli italiani (47,1%). Numerose anche le richieste per i viaggi esotici con soggiorni nei mari caldi (38,7%) e per le capitali europee (37%). Le destinazioni estere risultano le mete preferite dagli italiani ed in cima alla lista delle richieste di viaggi troviamo l’Europa (58,8%) seguita dal Nord America (47,9%) Africa (44,5%) e Medio Oriente (21%).
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