DIETROLAVETRINA Pranzo in ufficio? S’impone la pasta al pesto

I vassoi Francini e le nuove tendenze alimentari

30 marzo 2016

 

 

“Quando sei all’inizio, le prime volte sei più lento. Come in tutte le cose…”. Scene da un supermercato, un pomeriggio di fine marzo:  madre e figlia si confrontano in tono schietto sui tempi di consegna a domicilio di un pranzo pronto. A confronto due generazioni, e lo stesso attaccamento al proprio lavoro. Madre e figlia non sono clienti: per dirla tutta sono “il” supermercato in questione, creatura di famiglia avviata al mezzo secolo di vita. Da tanto riforniscono la clientela faccia a faccia nel punto vendita fuori porta Romana. Ma da un anno e mezzo lo fanno anche su internet, perché ormai niente è più come prima. Intuizione di Valentina, Francini di seconda generazione in bottega: “una sera di due anni fa, ero ancora in negozio ben oltre l’orario di chiusura, stavo per ripiegare sull’ennesima pizza a domicilio come cena – racconta – e mi chiesi: perché un servizio del genere dev’essere ristretto solo alla pizza?”.    

Tempo sei mesi e su internet sbarcavano “I vassoi di Nello”, piattaforma per ordinazioni on line inizialmente limitata ai taglieri freddi (molto assortiti), e dallo scorso autunno anche alle pietanze calde: “le zuppe di pane, apprezzate soprattutto dagli ospiti di hotel e B&b; la pasta al pesto, il petto di pollo o gli hot dog, scelta ricorrente per la pausa pranzo di molto uffici cittadini”.

Chi è che si sceglie il pranzo su internet? Quelli che sono già vostri clienti in negozio?

“In realtà no. Sono soprattutto canali complementari. Può capitare, ma la gran parte di chi ordina su internet non è mai stata a far la spesa qui, e viceversa. Come è stato possibile? Forse per essere partiti per primi in città, un po’ di pubblicità, il passa parola che si sparge. Negli ultimi mesi abbiamo stretto sinergie con portali tipo Hellofood, e l’effetto ora si vede, soprattutto per i pranzi veloci. A far conoscere il servizio aiutano molto i catering ben fatti per occasioni numerose, come i compleanni. In quei casi l’effetto è a macchia d’olio”.

Portare questa idea sul web è stato impegnativo?

“Si perché spesso all’inizio il tuo interlocutore non capisce, non è ancora pronto di mentalità.  E’ il dazio che paga chi comincia per primo, sperando che questo porti anche benefici. Ci era capitato anche con il catering finger food: all’inizio eravamo soli, poi hanno cominciato a farlo in tanti. Nel caso dei “vassoi”, se la scelta è stata davvero vincente è ancora presto per dirlo: quando siamo partiti intorno a noi non mancava chi era scettico, e devo dire che nel nostro caso la banca (Chianti, ndr) è stata tra quelli che ci ha incoraggiato di più. Certo, quanto a impegni personali non ci siamo semplificati la vita: essere presenti on line in modo efficace richiede almeno un’ora e mezzo al giorno. Ma il sistema ci permette di far apprezzare il nostro lavoro anche a chi non l’avrebbe mai fatto. Una signora  di Roma che spesso alloggia a Siena per lavoro qualche giorno fa su facebook ci ha scritto addirittura ‘grazie di esistere’”!

Come vi immaginate tra 5 anni?

“Bene, se ordinare via internet sarà un’abitudine diffusa anche a Siena. E se il commercio in generale avrà ripreso. Negli ultimi anni la spesa media alimentare in negozio si è quasi dimezzata. Non mi aspetto di tornare come prima, ma di riprendere almeno un po’ del valore perduto sì”.

Internet per il commercio è una strada obbligata?

“Dove più dove meno, penso di sì. Ci sono bar a Siena che si riforniscono on line tramite i nostri vassoi. Credo sia sintomatico”.