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TURISMO Chi frequenta gli IAT? Gli italiani

Il dato relativo alla Toscana rilevato dal CST

05 aprile 2022

 

iat-toscana

“Infopoint”, “ufficio turistico”, “sportello informativo”…. Nel tempo hanno assunto varie denominazioni: nell’epoca attuale, in Toscana e non solo sono denominati IAT, un acronimo che non cerca superstizioni ma richiama piuttosto le iniziali di Informazione e Accoglienza Turistica. Un tempo erano in espansione; poi, negli anni Duemila, con l’avvento del digitale sono stati fortemente ridimensionati.  Tuttavia continuano ad avere una funzione, normalmente nei principali punti di arrivo delle località turistiche, o nelle piazze più centrali.

 

CHI ENTRA NEGI IAT?

 Ma chi li utilizza di questi tempi, all’atto pratico? Soprattutto gli italiani, stando almeno alle rilevazioni fatte nel 2021 dal Centro Studi Turistici di Firenze. La ricognizione ha interessato  gli Uffici Informazione e Accoglienza Turistica di 7 dei 28 Ambiti turistici della Toscana: ne viene fuori che il frequentatore medio è un italiano di 47 anni, che viaggia in coppia o in famiglia e richiede sempre più escursioni, a piedi o in bicicletta, o tour nella natura.  E che, ad esempio, nella Valdichiana senese la media di risorse comunali impegnate è quattro volte quella dell’ambito Terre di Siena.  Dai dati si scopre  anche che negli IAT intorno al capoluogo vengono spesso (40%  dei casi)  fornite informazioni anche su località del resto della Toscana, mentre in Valdichiana questo avviene solo 1 volta su 5, e in Amiata mai.  Le indicazioni sono state raccolte tramite una nuova piattaforma di rilevazione dati, denominata TOURISM THERMOMETER.

 

GLI IAT E VISITTUSCANY

E’ in questa prospettiva che si sta muovendo tutto il sistema di promozione turistica della Toscana. Il 15 aprile prenderà il via la fase di test per “MakeIAT”, una nuova sezione dello strumento collaborativo di visittuscany.com dedicata a chi accoglie i turisti negli IAT: dovrà consentire loro di selezionare contenuti e servizi in base alle esigenze dell’utente che hanno di fronte, creare liste di contenuti personalizzate e condividerle con il turista su whatsapp, sms o email. Lo scopo però è anche quello di ampliare la raccolta di dati utili per la promozione integrando quindi la raccolta, lo scambio e la valorizzazione di contenuti, informazioni e dati tra gli Uffici di informazione ed accoglienza turistica e la Regione Toscana.  Questa nuova fase è stata annunciata il 5 aprile al Palazzo dei Congressi  di Firenze, durante un incontro organizzato da Regione, Anci Toscana e Toscana Promozione Turistica, il cui scopo era indirizzare lo sguardo degli operatori del settore dal recente passato all’immediato futuro. Tra i dati di consuntivo 2021 esposti, spiccano i 12 mila posti di lavoro persi nel settore in Toscana, 5mila dei quali solo tra Firenze e il Chianti; o  i 3,5 miliardi di euro di consumi turistici in meno rispetto al 2019 . Per il futuro prossimo il bacino principale resterà il turismo di prossimità, anche se arrivano segnali di ripresa da Usa e UK.

 

 

LE PRESENZE MANCANTI, O NON COMUNICATE

Quali che siano gli esiti, sarà comunque sempre più importante avere dati aggiornati e attendibili sulla situazione reale del turismo nel territorio. Nella giornata di Firenze è stato evidenziato come ancora una parte di strutture ricettive non provveda all’invio mensile delle presenze turistiche: un comportamento che, oltre a metterle in cattiva luce,  rischia di vanificare le azioni di promozione di cui esse stesse dovrebbero beneficiare.  

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